Politica sui cookie per Silvi15
Questa è la Cookie Policy per Silvi15, accessibile da www.silvi15.it

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze per inviare messaggi promozionali sulla base dei comportamenti degli utenti. Può conoscere i dettagli consultando la nostra privacy policy qui. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.

Cerca su Silvi15


 

Visita il sito della

Corale "P.G. Lerario"

lerario banner

 

 


 

 

Per le vie del Borgo

Libro-borgo

Guarda il video 

di presentazione

CLICCA QUI

ricordi silvaroli

 

 

LU STANGONE SOTTO LU TETTELE”

(Lu “stangone” è un serpente non velenoso che può raggiungere anche i due metri di lunghezza. Viveva nelle nostre campagne ma amava frequentare i tetti delle vecchie case di Silvi paese dove, strisciando sotto le tegole, faceva scorpacciate di passerotti e rondoni. Si dice anche che di notte, quando le puerpere dormivano con i loro lattanti in braccio, questo serpente si incuneava tra madre e figlio e succhiava il latte materno!..)

ricordi silvaroli

 

“Niculine, la ‘uardie”

Ogni volta che tornavo in Italia, dedicavo immancabilmente una notte a mio nonno Nicola, il fornaio. Era una notte specialissima per me. Restavo ammaliato dalla maestria con cui mio nonno faceva il pane e lo cuoceva. Ma, soprattutto, era l’occasione più ghiotta per sentirlo raccontare le sue avventure, la sua vita semplice di ogni giorno e i fatti e le storie sulla vita e sui personaggi di Silvi… Quella volta, di cui voglio raccontarvi in questo articolo, inizia con una sfiziosa colazione. Mio nonno aveva appena sfornato il pane. Prese una pagnottella e la tagliò in due pezzi: non vi dico il profumo che ne venne fuori!..

ricordi silvaroli

 

L’onore ritrovato…

‘Za Fiuminucce era orgogliosa di suo figlio Carmine, la “luce dei suoi occhi”, l’unica cosa bella della sua vita, dopo la morte del marito in guerra nella campagna di Etiopia… Carmine aveva appena undici anni quando il mastro muratore Pacchione lo prese nella sua impresa come apprendista. Pian piano fece i vari passaggi: apprendista, manuale e muratore. ‘Za Fiuminucce tirava avanti la sua famiglia aiutando i contadini nei lavori dei campi che gli fruttavano farina, formaggio e olio.

ricordi silvaroli

 

 

LU FAOCCHIO

Un tempo, tra i mestieri tramandati da padre a figlio c’era quello del “faocchio”, il costruttore dei carri agricoli tirati dai buoi. Non c’era molto da guadagnarci, ma si poteva ancora fare perché il legno di quercia si trovava facilmente e a buon mercato. Io ho visto un “faocchio” all’opera un giorno che mi ero recato alla marina per andare a comprare un po’ di materiale per papà al negozio di Francesco “lu lanare” che si trovava vicino al passaggio a livello “Romanelli” che porta alla Chiesa dell’Assunta (quel negozio esiste ancora ed è gestito da Attilio, figlio di Francesco).

ricordi silvaroli

 

“Giuvanne di la vigne”

Sulla destra di via San Rocco a Silvi paese c’era una mulattiera che scendeva tra i rovi e arrivava in un piccolo agglomerato di piccole case fatte con pezzi di mattone e pietre tenute insieme con la creta, che chiamavano “pinciare”. Li viveva Erminia con i nonni. Campavano con quello che riuscivano a produrre nel loro orto in cui c’erano un vigneto, degli olivi, un po’ di piante di frutta , ortaggi vari e, soprattutto, c’era una bella sorgente, indispensabile per le colture. Quando i nonni morirono, Erminia ereditò la pinciara e la campagna.


ricordi silvaroli

 

Il primo dopoguerra

Quella mattina il belvedere era gremito di persone in attesa di un evento davvero speciale: dopo la distruzione della ferrovia, pesantemente bombardata dagli “alleati”, finalmente tornava a sbuffare il treno sulla Bologna – Lecce! Erano trascorsi circa due anni e, grazie al “piano Marshall”, arrivarono in Italia i soldi per la ricostruzione e per la ripresa economica e sociale della Nazione ridotta in un cumulo di macerie e con la gente senza soldi, senza lavoro e, parecchi, senza pane… Era un’alba rossa per il sole che stava sorgendo specchiandosi nel mare, le lampare dalle grandi vele colorate spinte dalla fresca brezza mattutina facevano l’ultima “mano” di pesca prima di rientrare, quando vedemmo ritornare il treno: un lungo e commosso applauso accompagnò il passaggio del convoglio, mentre nel cuore ci si riaccendeva la speranza: stiamo veramente ripartendo!...

Copyright © 2024 www.silvi15.it. All Right Reserve.
Partner of Joomla Perfect Templates