Politica sui cookie per Silvi15
Questa è la Cookie Policy per Silvi15, accessibile da www.silvi15.it

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze per inviare messaggi promozionali sulla base dei comportamenti degli utenti. Può conoscere i dettagli consultando la nostra privacy policy qui. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.

Cerca su Silvi15


 

Visita il sito della

Corale "P.G. Lerario"

lerario banner

 

 


 

 

Per le vie del Borgo

Libro-borgo

Guarda il video 

di presentazione

CLICCA QUI

ricordi silvaroli

 

L’onore ritrovato…

‘Za Fiuminucce era orgogliosa di suo figlio Carmine, la “luce dei suoi occhi”, l’unica cosa bella della sua vita, dopo la morte del marito in guerra nella campagna di Etiopia… Carmine aveva appena undici anni quando il mastro muratore Pacchione lo prese nella sua impresa come apprendista. Pian piano fece i vari passaggi: apprendista, manuale e muratore. ‘Za Fiuminucce tirava avanti la sua famiglia aiutando i contadini nei lavori dei campi che gli fruttavano farina, formaggio e olio. Grazie ad una gallina generosa che gli faceva quasi ogni giorno un uovo aveva sempre una frittatina da mettere nelle “stozze” di Carmine. Il figlio cresceva bello e robusto e si faceva voler bene da tutti perché era rispettoso, disponibile e servizievole sia nel lavoro che nella vita con gli altri. A vent’anni si innamorò di Luisetta, una bella ragazza bionda e dal petto rigoglioso… Insieme facevano parte di tutte le maggiolate andando sui carri a cantare le canzoni paesane. La sera, mano nella mano, facevano le passeggiate arrivando fino all’uliveto, detto “degli innamorati”. Si guardavano negli occhi pieni di luce e di speranza e parlavano del loro futuro…

‘Za Fiuminucce , un giorno, ricevette dallo Stato un indennizzo come vedova di guerra: una bella sommetta che andò ad aggiungersi al gruzzoletto che Carmine aveva messo da parte lavorando come muratore. Quei soldi furono usati per acquistare e rimettere a posto una vecchia casetta, dietro a “Piticone” da dove si vedeva un panorama bellissimo che andava dalla marina alla torre di Cerrano, fino ad Ancona!.. Decisero di sposarsi e, facendo qualche piccolo debito, organizzarono una cerimonia in grande stile, una di quelle che tutto il paese si sarebbe ricordato per lungo tempo! Quando si seppe che sarebbe nato il primo figlio Carmine moltiplicò il suo impegno e i suoi lavori extra perché voleva fermamente che suo figlio avesse un giovinezza migliore della sua rovinata dalla guerra. La vita procedeva tranquilla. Luisetta la si vedeva sempre sul suo balconcino pieno di fiori che ricamava (veniva dalla scuola di ricamo della signora Concettina De Torres) cantando le belle canzoni silvarole delle maggiolate… In seguito nacquero altri due figli. Quando morì ‘za Fiuminucce, la suocera, Luisetta, ancora bella e piena di vita, rimaseta sola in casa, fece amicizia con un giovane pescatore che abitava proprio sotto casa sua… Un sorriso oggi, una battutina domani… Il pescatore attirò nella sua rete la bella sirena e fu così che divennero amanti… Immaginatevi cosa potette succedere nella piazzetta della Loggia dove le donne si incontravano, con la scusa di “cogliere” l’acqua alla fonte, per “pittiliare”… Ben presto tutto il paese parlava di quella storia di corna!.. Carmine, come accade in questi casi, era l’unico a non accorgersi di quello che gli era accaduto. Per questo gli pareva strano il comportamento degli amici della domenica che lo tenevano in disparte persino per la consueta partita a bocce. Insomma nessuno voleva più stargli vicino. Persino nella pausa del pranzo sul lavoro si ritrovava a mangiare la sua “stozza” da solo… Questo fatto lo amareggiava molto e non sapeva farsene una ragione. Fu “Sufiette”, conosciuta in paese come la “ruffiana”, che lo affiancò sulla strada che un giorno li portava entrambi a Silvi Marina e gli disse a bruciapelo: “Carminù, jò ti vuje bene, mammete mi ere ‘na grand’amiche. Addisùle, lu fije me: mojete ti mette li corne ‘nghi…”one”...(“Carmine io ti voglio bene, tua madre era un mia grande mica. Ascolta figliuolo: tua moglie ti tradisce con….”)! Carmine ringraziò sinceramente Sufiette. Ma da quel giorno la sua vita cambiò.  La mattina si svegliava dopo aver dormito con la testa appoggiata sul tavolo dove aveva cenato la sera prima…Ma continuava a fare il suo dovere di capofamiglia: ogni giovedi lasciava i soldi per la spesa sul tavolo della cucina. Quando arrivò il S. Natale e il paese si preparava alla Messa di mezzanotte Carmine andò da ‘zì Giuvannine, il barbiere, per farsi radere barba e capelli lunghi e tornò a casa con tanti regali per i figli, ma nessun regalo per la moglie infedele. Indossò l’abito che portava il giorno del suo matrimonio e uscì di casa. Fece sosta alla cantina per un quartino di Marsala e lì incontrò proprio l’uomo con cui la moglie lo tradiva. Lo invitò al suo tavolo, gli offrì da bere e gli disse: “so di te e mia moglie, ma non dò a te la colpa. Dimmi come è andata…”. ‘Zi Vintiglie, il cantiniere, vedendo quella scena, sussurrò a sua moglie: “Povere a ‘nù!... Qua massere ci spacche tutte!...”. Invece non accadde nulla. I due bevvero insieme mentre il marinaio raccontava come erano andate le cose. Quando le campane accennarono alla S. Messa della Vigilia, Carmine si alzò, si tolse la giacca, la indossò alla rovescia e andò in Chiesa. Prese posto di lato alla porta di ingresso, proprio sotto il Crocifisso e salutò tutti quelli che entravano augurando loro un Buon Natale… La moglie morì di li a poco: la gente del paese disse che era morta per il grande rimorso… Solo dopo un mese dalla scomparsa della moglie, Carmine indossò si nuovo la giacca al suo giusto verso: sentiva di avere riacquistato, finalmente, il rispetto dei compaesani…

Ottavio Scianitti

Copyright © 2024 www.silvi15.it. All Right Reserve.
Partner of Joomla Perfect Templates