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Caro direttore, a quanto pare le mie osservazioni sulla scarsa efficienza di alcuni servizi pubblici affidati a privati (illuminazione pubblica) hanno fatto la fine delle esortazioni di Giovanni Battista, ossia “canne sbattute al vento nel deserto”. Considerati i tempi “tecnici” che solitamente caratterizzano i movimenti del pachiderma-burocrazia, mi auguro che si tratti solo di una questione di tempo. Nel frattempo passo il tempo a leggere quel che si scrive sui social.
Caro direttore,
ti scrivo per sottoporre alla tua attenzione, a quella dei lettori di Silvi 15 e, soprattutto, a quella dei nostri amministratori, alcune considerazioni che, secondo quel che sento, in tanti condividono in questa città. Abbiamo sempre creduto che l’affidamento a ditte private dei servizi comunali, specialmente quelli essenziali e primari, sarebbe stata la panacea di tutti i mali. Non ho difficoltà ad ammettere che anch’io la pensavo e, in verità, la penso ancora allo stesso modo. Però, dopo i primi buoni risultati, mi viene il dubbio che le ditte appaltatrici facciano compiutamente oltre al loro interesse anche quello della collettività. Prendiamo il caso della rete idrica.
Egregio Direttore,
le scrivo anche a nome di alcuni cittadini residenti in via Taranto e via Garibaldi nord che si dicono preoccupati per la situazione che si registra ormai da tempo alla foce di Fosso Concio dove i rischi di esondazione sono reali. Il torrente di per sé porta poca acqua che derivano dalle sorgenti e dai canali di scolo della collina, ma in caso di forti piogge, come è accaduto nel nord Italia, si potrebbe trasformare in un fiume le cui acque, se dovessero persistere le condizioni attuali di insabbiamento della foce, potrebbero superare gli argini e invadere la zona circostante. Peraltro, non sarebbe la prima volta.
Caro direttore,
ti confesso che prima di scriverti questa lettera ci ho riflettuto un po’, cosa che normalmente non faccio perché preferisco dire le cose subito e in maniera diretta quando ho da dirne. Ma ti rassicuro che non ti annoierò con la solita lamentela: il piagnisteo non mi appartiene, tanto meno quello che con vergognosa disinvoltura si fa sui social, in troppi casi considerati una specie di refugium peccatorum da chi non riesce ad essere se stesso e si fa condizionare da ignoranti istrioni che gonfiano il petto solo su FB. Un like non si nega a nessuno? Nemmeno agli ignoranti e ai mistificatori? No, caro direttore, io a questo gioco non ci sto, perciò vado dritto per la mia strada, che piaccia o no.
Egregio direttore,
nonostante le temperature tropicali è tornato il lungo autunno/inverno. Torno spesso nei weekend e mi piacerebbe vedere una Silvi più vitale e frizzante anche in questo periodo. Perché concentrare manifestazioni e eventi solo nella bella stagione. La cultura e l’attualità non hanno stagioni! Forza coraggio silvi, un po’ di iniziativa! A parte lei e il suo giornale, tutto piatto. Ci tenevo a dirlo. Grazie dell’ospitalità eventuale.
Enzo Forcella
Egregio direttore... che questa cittadina fosse particolare lo avevo capito fin dal mio primo soggiorno nell’estate 2016, quando emersero problemi di igiene pubblica (in particolare ricordo che per qualche giorno andarono in tilt in alcune vie della zona grandi hotel le pompe di sollevamento della rete fognante). Però, devo riconoscere, che negli ultimi anni, senza considerare il lungo periodo Covid, ho notato qualche miglioramento soprattutto proprio per quanto riguarda l’igiene pubblica: strade e piazze, almeno quelle centrali sono sempre pulite, grazie al passaggio di una grande spazzatrice e anche grazie alla buona raccolta dei rifiuti in maniera differenziata. Sono diminuiti persino alcuni disagi dovuti al ritiro dei rifiuti, soprattutto vetri, che prima veniva effettuato con eccessivo fragore nelle primissime ore del giorno.