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Caro Direttore e amico Franco,
sono rimasto commosso dalla grande partecipazione al lutto della mia amata sorella Silvia Di Paolo, deceduta dopo lunga malattia lo scorso 12 aprile a Pescara. Molti silvaroli si sono stretti attorno a me, a mio fratello e a mia madre in questi giorni pieni di dolore e di speranza. Al termine della liturgia esequiale io e P. Roberto abbiamo avuto lo stesso desiderio: celebrare a Silvi una messa di suffragio per ringraziare i numerosissimi fedeli e amici di Silvi. Lo scorso 28 aprile sia io che P. Roberto, assieme a P. Nicola e ai nostri familiari, siamo tornati nuovamente a Silvi e abbiamo trovato una Chiesa gremita, il Coro Lerario al completo e un clima di preghiera e di familiarità. Grazie per questo abbraccio, ha sostenuto e consolato la mia famiglia, e mi ha dato l’ennesima conferma del solido e duraturo legame che, nonostante gli anni, rimane sempre vivo in me e in voi. Grazie!

P. Maurizio Di Paolo

Caro Direttore,
di fronte a tali a tanti problemi irrisolti che offendono il paese e la dignità di chi ci vive sarebbe bene farsi dei bagni ristoranti nel ns bel mare, ma anche questo è diventato difficile per alcuni silvaroli, come difficile è andare a messa o salutare il vicino che sempre vedevi al posto di un muro che pare un vero posto di blocco, anzi, eretto come una trincea di notte, per non farsi scorgere dal nemico cittadino. Sono molti i segnali di un paese che non sa più raccontare la verità, che non impara dagli errori ma insegue il cavillo, la scusa, il capovolgimento ai danni di tutta la società. Dal 22 aprile data della diffida notarile ad oggi tutti i politici , vecchi, vecchissimi, ed improvvisati, ci hanno consegnato una specie di testamento debitamente controfirmato al quale aggiungere anche una virgola sarebbe sprecato. Personalmente mi dispiace per Comignani col quale sono sempre riuscito ad avere un dialogo che ci ha portato ad avere un piano condiviso per il paese, lo ringrazio per quanto ha provato a fare, senza calcolare bene forse la portata degli impegni assunti con i mezzi a disposizione. Il suo errore è evidente ahimè, ha gestito il suo gruppo, o possiamo dire che il gruppo non ha difeso il leader? La minoranza, che pur sempre rappresenterebbe gli interessi di Silvi, ha atteso inerme e forse inconsapevole, che i problemi seppellissero l’Amministrazione Comignani... senza capire che nel fallimento, non si salva nessuno, Silvi prima di tutti. Con alcuni cittadini abbiamo firmato un comitato per poter dialogare con le istituzioni sul caso passaggio a livello... C’è tanto da fare e bisogna essere in tanti. Per chi volesse aderire al comitato, si può rivolgere direttamente al presidente Antonio Di Costanzo (Stazione AGIP nei pressi della Chiesa dell’Assunta – tel. 333 5745688) oppure, considerato che il tuo giornale è particolarmente sensibile a questo problema, può contattare la redazione di Silvi 15 (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. - tel. 3299394091).

Lucio Giardini

* * *

06 letteraCaro Direttore,
percorrendo l’incompiuta pista ciclabile nel tratto che va dall’Abruzzo Marina Hotel e si interrompe bruscamente contro un pilone del ponte sul Concio, ho provato un senso di tristezza nel vedere come sono stati condotti i lavori finora. Per costruire il tracciato, è stata distrutta una fascia di prato dove insistevano i giochi per bambini e alcune panchine letteralmente divelte, rotte e lasciate pericolosamente lì senza segnalazioni, come può vedere lei stesso nella foto che le allego. Quella piazzetta era l’unica che aveva insieme un discreto parcheggio e nello stesso tempo una piccola passeggiata sul mare e un giardino con giochi per bambini. E’ arrivata la tanto attesa pista ciclabile, che “ciclabile” per ora non è, creando disordine e, se me lo consente, sperpero di denaro pubblico. Mi permetta di fare due brevissime osservazioni: 1) il tratto di pista ciclabile in questione non ha né capo né coda e neppure gli elementi fondamentali per essere definita tale. Per quel che ne so io, quando si appalta un’opera pubblica lo si fa “a lotti”. Ossia si realizza un pezzo alla volta, compatibilmente con le risorse a disposizione in modo tale che l’opera, o parte di essa, inizia e finisce nella sua completezza senza interruzioni e, soprattutto, senza recare danno o pericolo per i cittadini. 2) Lì il cantiere è stato aperto, sono iniziati i lavori, sono stati danneggiati luoghi e attrezzature pubbliche e, d’improvviso, sono stati interrotti, senza che nulla sia stato messo in sicurezza o recuperato (panchine ed altro). Ho l’impressione, ma spero di sbagliarmi, che anche la pista ciclabile, come il ponte sul Concio, rimarrà un’eterna incompiuta… Nel frattempo, però, sarebbe bene che chi di dovere (uffici comunali competenti, direttore dei lavori ecc…) provvedessero con la tempestività che il caso richiede a fare quanto è di loro competenza e responsabilità per evitare danni a persone (bambini in particolare) che in prossimità della bella stagione saranno in tante a passare da quelle parti e a togliere almeno gli spezzoni delle panchine distrutte barbaramente dalla vista dei cittadini…”contribuenti”!...

A.D.S.

Egregio direttore,
sono un villeggiante ormai quasi residente, vengo a Silvi dal lontano 1983 e sono molto rammaricato purtroppo quando vedo che in questo paese succedono cose che in altri paesi non si permettono nemmeno di pensare. La scelleratezza che le volevo far notare riguarda la zona nuova delle Dune e precisamente in via Adige in prossimità della spiaggia. In quella zona “case permettendo” si è avuta la bella accortezza di realizzare un bellissimo marciapiede sul mare cosa che a Silvi purtroppo è sempre mancato, ma ho notato che in prossimità della rotonda lo stesso è stato interrotto da una specie di isola limitata da delle sfere metalliche nonché il tutto chiuso da una barra come se li ci fosse un discorso di proprietà delle Dune. Siccome so che lei e molto attivo sul territorio, le chiedo gentilmente, visto da che mondo è mondo, i marciapiede servono ad uso esclusivo per i pedoni, se può segnalare la presente corredata da opportune foto in modo che l’amministrazione possa ripristinare il suddetto marciapiede alle funzioni che le sono consone in un paese civile. Caro direttore il problema penso che sia il fatto di aver chiuso impropriamente un pezzo di marciapiede con sfere limitatorie e barra a quale scopo? Mi auguro che non ci sia la scellerataggine di aver creato un posteggio privato per macchine su un posto dove debbano passare i pedoni. La ringrazio per l’attenzione (a.i.)

Gentile lettore,
credo di poterla tranquillizzare riferendole che sono andato a verificare in loco come stanno le cose. A me pare che il posizionamento delle sfere a terra siano l’esatto contrario di quanto lei teme e siano proprio il segno evidente che sulla meravigliosa passeggiata a mare delle Dune la proprietà non vuole che passino o sostino le autovetture. Per quanto riguarda la sbarra posta davanti allo stabilimento balneare antistante l’elegante quartiere residenziale, per quello che mi è dato di capire dall’indicazione del “passo carrabile” autorizzato fin dal 1996, il suo posizionamento si prefigge di mantenere il divieto di accesso e di sosta delle auto in quella striscia di marciapiede che porta al Lido, consentendo solo il transito momentaneo di mezzi per lo scarico e carico di merci. (fc)

Egregio Direttore,
la presente per fare alcune precisazioni alla consigliera Comunale Anna Paola Mazzone relativamente al suo articolo su Silvi 15 del 28.02.2017: “Le diverse anime in pena del PD”. Non sono mai stato segretario del PD, da ex assessore-vicesindaco nel secondo mandato dell’ex Sindaco Di Febo, invece, ho portato in Adozione e poi in Approvazione, per la prima volta a Silvi, un PRG già elaborato dall’ex assessore. Dichiarando più volte, da migliorare in itinere, ma necessario a quel tempo , visto che avevamo una collina tutta edificabile, ecc…

Egregio sig. direttore,
mi permetto di sottoporle un problema che sta creando non pochi problemi a noi che abitiamo nella zona di via Taranto. Dopo la lunga querelle sulla destinazione da dare all’area ex campo sportivo che ha visto predominare la tesi degli amministratori comunali (nessuno dei quali abita nella zona, ovviamente) che ne prevedeva la sistemazione con una pineta, la “pineta del pescatore”, stiamo assistendo ad uno spettacolo di assoluta indecenza che certamente non depone a favore dell’immagine della nostra città, bandiera Blu oltretutto. Vada per la pineta del pescatore (cosa ci azzecca, poi, con i pescatori la pineta, sarebbe bene che ce lo spiegassero, dal momento che i pescatori alla pineta offrono solo i cattivi odori delle loro attrezzature da pesca con i relativi ratti che in esse trovano di che cibarsi nel corso della notte). Vada anche che quella pineta, che ha sottratto l’unico spazio pubblico esistente nella zona per parcheggiare le centinaia di auto soprattutto dei villeggianti pendolari della domenica, sia stata disegnata e realizzata senza tenere conto che lì doveva passare la pista ciclabile, che ora si sta realizzando proprio in mezzo alla futura pineta, quando si poteva benissimo prevederne il percorso sul lato estremo ovest della piazza-pineta evitando, così, pericolose e brutte gimkane. Ma che adesso sia diventata addirittura un’area “cesso”dove tutti portano a defecare i propri cani, mi pare davvero eccessivo e non tollerabile. Si faccia una passeggiata, caro direttore, in quell’area e poi mi dica cosa riporta a casa sotto le scarpe, dal momento che l’erba, sempre piuttosto alta, nasconde le puzzolenti cacche. Premetto che io sono una donna che ama gli animali, cani e gatti in particolare, ma proprio perché ritengo che non dobbiamo dare motivo a chi odia gli animali da compagnia, sarebbe opportuno che ci fosse un minimo di vigilanza, anche al mare e sulla spiaggia dove, nonostante l’ottima idea di creare spazi sulla spiaggia in cui si possono tenere i cani, c’è gente che se ne strafrega e porta i cani dove gli pare!...

Antonella

Egregio direttore
Ti scrivo per esporre e denunciare un fatto che è accaduto proprio nei giorni scorsi in occasione della nomina degli scrutatori per il referendum. Com’è noto il Comune di Silvi, molto opportunamente, ha deciso di inserire tra i nominativi da estrarre come scrutatori solo persone che non risultavano occupate. Il mio nome è risultato tra quelli estratti. L’Ufficio comunale competente, diretto dalla dott.ssa Masciotta, prima di procedere alla nomina dei scrutatori estratti, ha chiesto all’Ufficio di Collocamento di Roseto la verifica circa la posizione lavorativa di ciascuno degli estratti. Stranamente all’Ufficio di Collocamento di Roseto non risultava che io fossi disoccupato, sicché la dott.ssa Masciotta mi ha depennato dagli scrutatori. A nulla è valsa la mia protesta confortata dalla presentazione di un attestato dello stesso Ufficio di Collocamento dalla quale risultava che io ero “iscritto nelle ex liste di collocamento ordinario con decorrenza 13/05/2002”! L’Ufficio comunale non ne ha voluto sapere niente ignorando l’attestazione che avevo presentato, dichiarando, per bocca della Masciotta che loro si attenevano esclusivamente a quanto comunicato dallo stesso Ufficio di collocamento e che, quindi, io ero fuori dalla lista degli scrutatori. Non solo. Sembra anche che il messo notificatore abbia notificato la nomina di scrutatore a persone che, addirittura, lavorano e, pur rendendosi conto dell’evidente errore di trascrizione, la suddetta non ne ha preso atto e ha continuato per la strada sbagliata, recando un evidente danno al sottoscritto e, probabilmente, anche ad altri che si trovavano nella mia stessa situazione. Sono convinto di essere stato vittima di una ingiustizia e per questo ti prego, caro direttore, di intervenire per un chiarimento in merito.
Cordiali saluti.

Vinicio D’Agostino

Mi sono interessato al caso e ho dedotto quanto segue:

L’Ufficio Elettorale (dott. Masciotta), dopo aver ricevuto il “No” alla possibilità della sua nomina a scrutatore e dopo aver preso atto dell’attestazione da lei prodotta successivamente, in ricorso al “no”, ha ritenuto, giustamente, di porre un quesito specifico sulla controversa questione al dirigente del Centro per l’Impiego di Roseto, dott. Giardino, per valutare in piena legalità il caso sollevato. Il Centro per l’Impiego di Roseto ha risposto testualmente per scritto: “In risposta a quanto richiesto con nota pec del 31/3/2016, acquisita al ns. prot. n.64953 in pari data, si conferma, in riferimento alla posizione del sig. D’Agostino, l’esatta indicazione del termine “NO” sull’elenco fornito mancando in capo al medesimo, alla data del 21/03/2016, il possesso dei requisiti richiesti. Solo in data 31/03/2016 il suddetto lavoratore ha acquisito lo stato di disoccupazione avendo richiesto allo scrivente Ufficio di essere iscritto ai sensi dell’art.10 della Delibera G.A. Abruzzo n. 157/06. Cordiali saluti”.

AREA A - Politiche del Lavoro
Centro per l’Impiego di Roseto d.A

La dott.ssa Milena Masciotta suggerisce, molto opportunamente, da brava dirigente a tutti i cittadini inoccupati o disoccupati: “ricordatevi di aggiornare tempestivamente o quantomeno periodicamente le vostre posizioni al Centro per l’Impiego... altrimenti si può perdere una buona occasione solo ed esclusivamente perché si è stati un po’... distratti o trascurati o ritardatari nell’aggiornare la propria posizione di iscrizione in stato di inoccupazione o disoccupazione al Centro per l’Impiego!”..

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