È vero che la vita ci sottopone a prove. Sono come una cascata che all’improvviso ci cade addosso e noi a mala pena ci divincoliamo sotto quel fragore acquatico fin quando esce il sole per poi ricominciare ad essere inondati da quella scatenata. Io ho sospeso per un po’ il mio intervento su questo giornale che, grazie al direttore Costantini, mi ha dato l’opportunità di superare le mie tante prove, anche senza sole... esorcizzandole scrivendo e parlando con voi attraverso questa rubrica. Mi mancavate, e così, timidamente ho ricominciato, almeno per ora. Sto attraversando la prova peggiore della mia vita che, per forza di cose, potrebbe avere un altro corso. Non so se ce la farò. Questa volta mi è piombata addosso una valanga dalla quale non riesco ad uscire. Non ci può essere aiuto se non la preghiera...
È stato un mese di luglio torrido; c’è stato il sole ma io non lo vedevo; ho sentito solo il suo tormentoso caldo che mi penetrava nel cuore già arso dal tormento...
Mi rivolgo a Colui che c’ha creato ché mi riporti la gioia di goderlo come una volta nel mio cuore nella mia amata Silvi, in attesa di un miracolo. Ricordo quando iniziai a scrivere su questo mio angolo. Lo facevo con tanto entusiasmo scrivendo di tutto e per tutti. Non voglio che questo rimanga un ricordo facendovi vincere dall’indifferenza dovuto ad un evento inatteso. Se mai così fosse, sollecitatemi a continuare per non morire dentro. Grazie.