Halloween silvarolo…
Ormai le belle giornate dell’estate erano un ricordo. Eravamo tornati a scuola. Noi della classe 1935 frequentavamo la V^ elementare con la maestra Bindi. Ricordo alcuni nomi di ragazzi che erano in quella classe: Annamaria sposata con Chiassolini, Eva, Anna e Nella tra le femmine e Mario, Enzo, Sergio e Osvaldo tra i maschietti (li dijvule!...), oltre ai due pluriripetenti Amedeo e Pasquale “di Crispino” (venivano a scuola con un fisco di vino ed erano i primi ad entrare e gli ultimi ad uscire…ubriachi!...). La scuola, dopo le vacanze era considerata una sorta di punizione… In campagna i contadini avevano già seminato il grano e dissodato la terra. Ogni tanto si sentiva il rugggire di qualche vecchio trattore. Lungo le viuzze del paese si sentiva l’acre odore del vino nuovo che fermentava nelle botti, mentre scoppiettavano le prime castagne al fuoco. Noi ragazzi ci divertivamo un mondo a fare gli indiani e i banditi del Far West che vedevamo ogni tanto giù al Cinema Italia (ex Kursaal) con archi di canna e pistole di legno. L’inverno quell’anno sembrava voler anticipare i tempi, così il Comune ci mandava in classe della carbonella (“lufucone”) e noi alunni ci mettevamo tutti intorno alla cattedra per riscaldarci un po’… Il giorno dei morti, il 2 novembre, ci venne in mente di fare uno scherzo a due vecchietti, zìPitrucce e la moglie, che abitavano sulla “Picciunara” (la zona che si trova sopra la fontana fatta da Peppe Napulione a fianco della Chiesa). Lo scherzo che avevamo organizzato era che Annamaria doveva andare sotto il letto dei due vecchietti che vendevano carrube, castagne, noci ed altra frutta secca per “fregare” un po’ di roba da mangiare per noi… Quel giorno zìPitrucce era stato giù davanti al cimitero a vendere carube e castagne a quelli che andavano a trovare i loro cari defunti. E fu così che la notte castagne e carrube iniziarono a fare effetto nella pancia di zìPitrucce. Era un vero e proprio bombardamento. Sembrava che fossero tornati gli americani con i loro bombardieri… Annamaria sfilò da sotto il letto facendo tanto ruomre da svegliare zìPitrucce e la moglie che le corsero dietro… Ma non si aspettavano, la notte dei morti, di vedere i…fantasmi! Eravamo noi con dei lenzuoli bianchi addosso facevamo strane grida e gesti… I due poveri vecchi iniziarono ad urlare talmente forte che tutto il paese si svegliò e accorse a sentire cosa fosse successo…. Il mistero non lo abbiamo mai svelato, fino ad oggi!... Erano altri tempi. Noi andavamo i pantaloni corti e giocavamo a pallone con le calze arrotolate… Se facevamo i monelli in classe la maestra ci metteva in castigo, in ginocchio con i ceci sotto sotto le ginocchia dietro la lavagna… Ceci che noi, poi, mangiavamo regolarmente di nascosto!...
Ottavio Scianitti