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Musicoterapia a Silvi
Una disciplina complementare alla psicoterapia e alla medicina tradizionale

Benché non ancora disciplinata dalla legislazione italiana, la musicoterapia è uno strumento di intervento noto da anni per la riabilitazione, il recupero di condizioni patologiche o para-fisiologiche. L’azione che la musica svolge sui pazienti trova la sua base scientifica nella relazione tra l’onda sonora e il sistema neurovegetativo. Da qui la capacità della musica e del suono di modulare gli stati d’animo e i comportamenti dei pazienti, anche affetti da disturbi e patologie rilevanti come ad esempio malattie psichiatriche, sindrome di down, autismo, disturbi del comportamento ecc. Nella mia esperienza clinica come medico osteopata e poi come musicoterapeuta ho avuto modo di sperimentare in prima persona gli effetti benefici della terapia del suono sui pazienti.

Anni fa lavoravo in Belgio, quando un paziente in terapia intensiva con scarsa stimolazione cerebrale ebbe una reazione emotiva ascoltando un canto della sua regione d’origine. Da quel giorno il mio interesse per la musicoterapia non si è mai fermato, fino a culminare oggi nell’inizio della pratica clinica e nel conseguimento della laurea in Musicoterapia presso il Conservatorio statale Luisa D’Annunzio di Pescara.
Il metodo che io seguo è quello del mio docente, il maestro Fabio Trippetti. Si basa sulla psicologia junghiana degli archetipi. L’obiettivo della terapia musicale è simile a quello della psicoterapia cognitivo-comportamentale. La seconda, si basa sulla forza della logica e delle parole per correggere i pensieri e, quindi, i comportamenti disfunzionali nel paziente. La musicoterapia bypassa il sistema nervoso centrale e gli stimoli razionali e interviene direttamente sul sistema nervoso neurovegetativo. L’onda sonora, con le sue frequenze e i suoi diversi toni, è in grado di stimolare emozioni, stati d’animo e reazioni fisiologiche non presiedute dal cervello cosciente. L’attività terapeutica viene svolta in maniera: Attiva, se il paziente partecipa alla produzione del suono utilizzando gli strumenti musicali; Passiva, se il paziente ascolta i suoni prodotti e proposti dal terapeuta. La scelta del suono o della musica proposti dal terapeuta al paziente deve essere funzionale all’obiettivo da raggiungere. Per questo, come in ogni disciplina che attiene al benessere della persona, prima è necessaria una diagnosi. Nel caso della musicoterapia si svolge una diagnosi psico-posturo-comportamentale: il musicoterapeuta fa ascoltare al paziente una serie di suoni e ne registra le reazioni visibili, riportandole su una serie di otto tabelle. Attraverso questa osservazione si rileva se il paziente ha dei tratti emotivi più marcatamente ascrivibili a uno dei due gruppi seguenti: Il Femminile, intuitivo, emotivo, più incline a comunicare le proprie emozioni e comprendere quelle altrui, e con un mondo interiore più complesso e sviluppato; Il Maschile, energico, stimolante, concentrato su di sé e sul raggiungimento dei propri obiettivi. Non è detto che una paziente di sesso femminile appartenga al gruppo del Femminile e viceversa: come noto, l’educazione, il vissuto personale e la genetica influenzano la nostra personalità. La diagnosi simbolica del musicoterapeuta si rifà alla definizione junghiana e all’idea che in ogni individuo vi sia una componente maschile e una femminile. Per adottare dei comportamenti funzionali, il paziente deve avere un equilibrio tra le due componenti. Attraverso il suono e la sua azione sul sistema neurovegetativo, il compito del musicoterapeuta è di ripristinare questo equilibrio stimolando la componente più debole, per indurre dei comportamenti il più possibile funzionali. Ad esempio, nei pazienti con disturbi dello spettro autistico la componente femminile è quasi del tutto assente, così come in pazienti cresciuti e educati in un ambiente prettamente maschilista e viceversa. Da questa complessa relazione tra suono, musica, fisiologia e psicologia nasce, a mio avviso, la necessità di proporre la musicoterapia come disciplina complementare nel trattamento medico, sanitario e olistico di diverse patologie, soprattutto in sinergia con lo psicoterapeuta, il logopedista, il pedagogista nei pazienti di età infantile. Anche negli adulti, la musicoterapia produce effetti interessanti per ridurre lo stress, esprimere sentimenti, correggere convinzioni e atteggiamenti disfunzionali che influiscono negativamente sullo stato d’animo e sul quadro emotivo.

Dott. Eddy Deforest
Studio Deforest - Via Roma 286
Tel. 393.9239559

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