“L’Abbraccio”
UN SUPPORTO PER LE VITTIME DELLA VIOLENZA
Lotta al femminicidio, alla violenza fisica e psicologica

La data del 25 novembre è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e per ricordare le vittime di femminicidio. Memorie che ritornano attraverso lo sguardo e i ricordi di chi rimane a parlare di Loro: delle donne vittime di soprusi persistenti e devastanti in tutto il mondo; delle donne vittime innocenti di un amore possessivo, brutale, malato; delle donne che hanno perso la vita solo perché donne. Sono ancora troppi gli uomini che usano violenza fisica, ma anche psicologica. Come non ricordare il coraggio delle donne che lottano per l’emancipazione in Iran contro la polizia morale, contro l’oscurantismo e la negazione dei diritti con al consapevolezza che una donna che lotta per se stessa, lotta per tutte le altre?

Senza dimenticare le donne che in Afghanistan hanno perso i loro diritti fondamentali come esseri umani e sono state completamente eliminate dalla scena pubblica. La data del 25 novembre è stata voluta e istituzionalizzata dalle Nazioni Unite dal 17 dicembre 1999. Ma le donne continuano a subire e a morire nonostante le azioni di sensibilizzazione sociale, le nuove leggi dei vari Paesi e delle organizzazioni internazionali con le quali sono state previste maggiori pene e misure di protezione più forti per le vittime della violenza. Questa giornata è importante per ricordare che non bisogna smettere di continuare il nostro impegno civile a non voltare mai il capo dall’altra parte, a non perdere la speranza, a batterci giorno per giorno contro la violenza di genere. È drammatico prendere atto che in Italia dal 1 gennaio ad oggi sono stati registrati una media di otto femminicidi al mese: per lo più donne uccise con efferatezza in ambito familiare per mano del partner. La violenza di genere si rivela un fenomeno complesso e trasversale che riguarda ogni età, ceto sociale e ambito ed è caratterizzato da atteggiamenti contradditori in quanto molte vittime non hanno la forza o la possibilità di denunciare l’aguzzino (penso ai bambini violentati, agli anziani maltrattati). Per fortuna a contrastare ogni tipo di violenza sono tanti i centri di ascolto disseminati sui territori che offrono aiuto e assistenza psicologica dando la possibilità di cogliere segnali per far emergere e denunciare situazioni di abuso e violenza. Inoltre la presenza di centri antiviolenza e di case rifugio per le donne violentate e maltrattate le incoraggiano a prendere la decisione di dare una svolta e un futuro alla loro esistenza. Anche a Silvi dal marzo 2020, in via Piave, 5 (cell. 379-1685058) nel quartiere Piomba funziona “L’Abbraccio”, uno Sportello di ascolto e aiuto per donne vittime di violenza di genere e domestica del nostro territorio. Attualmente è gestita dalla Cooperativa l’Elefante s.c.s-, ma continua ad essere supportata dal Comune quale efficace Servizio di politica sociale che “si fa carico dei bisogni dei cittadini verso i quali ha responsabilità diretta ed immediata”.