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Per le vie del Borgo
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Un popolo masochista? No, pressappochista. A livello nazionale si è continuato a votare Berlusconi negli ultimi decenni nonostante i bunga bunga con le minorenni, le sue leggi “ad personam”, le sue scandalose uscite nel Parlamento europeo che hanno svergognato l’Italia, le sue vicende giudiziarie che lo hanno esonerato dal Parlamento Italiano…Non solo, ma una volta morto ha avuto gli onori del lutto nazionale e in molte parti ne hanno imitate le intenzioni con minuti di raccoglimento in pieno Consiglio Comunale! A Silvi, a parte il minuto di raccoglimento mal condiviso (e inviso) per Berlusconi, è di questi giorni una sequela infinita di lamentele in pieno viale e attraverso i social per un cartello turistico inadeguato, per una viabilità molto discutibile a causa dei posti macchina sacrificati a norma delle nuove segnaletiche orizzontali e del passaggio di una misera pista ciclabile che ha sconquassato la viabilità di un intero lungomare.
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L’incompiuta. Ovviamente non parliamo dell’opera di Schubert o di Michelangelo, ma della costruzione devastante della Pista Ciclabile di Silvi. Ad un certo punto, si bloccò. Il motivo? Elettorale! Si dice che si sono accorti di perdere molti più voti andando avanti che bloccando i lavori a metà strada, con in coda nastri e transenne che sembrano irremovibili, come malinconici resti in trincea di una guerra inevitabilmente persa. Alla fine, si sono arresi e defilati con il passo felpato dei conigli, dando la solita colpa (non creduta da nessuno) alla Ditta inconcludente, rimandando tutto a nuove amministrazioni che comunque dovranno mettere mano in questo ereditato verminaio.
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E così, si adottò il Piano Particolareggiato per Silvi Paese. Un topolino partorito da un elefantiaco dilettantismo amministrativo a un mese dalle elezioni e all’insegna di una politica lontana dal suo Popolo, avulsa dai desiderata dei Cittadini, che tanto avrebbero voluto e potuto dire la propria. Si poteva rimandare ma non è stato concesso, non tralasciando però di concepire il centro storico con cesso, questo sì pubblico e nel pieno seno abitativo dove non mancano residenti fragili e meritevoli di ambiente salubre più di ogni altro.
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La dignità della politica.
Insomma, se in questo Paese un Cittadino esprime perplessità (poi acclarate) su un appalto pubblico con pericolo di smottamenti viene tacciato dai politicanti per “procurato allarme”, se lancia in rete documenti fotografici circa l’effettiva caduta di un pericoloso masso sulla pubblica via viene appellato dagli stessi “detrattore”, se contesta una costruenda Pista Ciclabile che sta portando in malora un intero lungomare, viene definito “odiatore”…e così via, ormai l’elenco è troppo lungo per questo trafiletto.
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Piovono sui Social segnalazioni di sporcizie, danni e abbandoni di rifiuti ingombranti per tutto il Paese, ad opera di incoscienti e vandali. Il Sindaco si è affannato a vantare da qualche anno e a più riprese l’installazione di foto-trappole, di telecamere, promettendo ogni volta provvedimenti. Un accrocco di rimedi a caso, oppure un pianificato e scientifico intervento sul territorio? La domanda sorge da un ragionamento alla portata di chiunque si affidi alla propria intelligenza, senza cocciuto schieramento di parte. Succedono i fatti, anzi i malfatti ambientali e se veramente ci sono le telecamere sbandierate sui giornali, va da sé che i malfattori abbiano o abbiano avute le ore contate. Realtà rimane, che finora vige un inquietante silenzio su eventuali esiti di indagini.
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Certo che è proprio curioso, per non dire incauto: non si contano più in questo Paese le opere pubbliche fallite (Pontile), rimaste senza obiettivi (MoVete), abbandonate a metà percorso (Ciclabile), incompiute (Dispensario Farmaceutico), mai iniziate (Passeggiata sul Mare), pericolanti (Chiodatura scarpata meridionale di Silvi P.)…che viene fuori il solito e importuno Comunicato Stampa dell’Assessore che si affanna a spiegare i motivi di ritardi da imputare alla Ditta, ai materiali carenti, agli imprevisti…Come si fa a non capire di non essere più credibili di fronte ad una simile sommatoria di iniziative prive di oggettivi e dignitosi riscontri costruttivi? Come si fa ad almanaccare ogni volta sulla stampa le possibili cause (mai proprie!!) dei problemi sul territorio, da offrire ad una Cittadinanza che ogni giorno invece constata una verità contraria?
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Dispensario Farmaceutico di Silvi Paese: lavori di restauro protratti nel tempo indefinito e cittadini senza medicine, causa imprevisti! Ormai, i Lavori Pubblici a Silvi stanno diventando la barzelletta corrente tra annunci altisonanti sui giornali, appalti discutibili, lavori iniziati e lasciati a metà o rinviati. Barzelletta però che fa piangere, perché a ridosso dell’inverno a rimetterci soprattutto è la fascia debole della popolazione, dagli studenti agli anziani, dai malati agli invalidi. Riguardo alla colpa di tutto questo, gli amministratori non sanno più che inventarsi pur di non ammettere la propria incompetenza, la propria impotenza a prevedere eventi per i quali occorre soltanto accortezza e minima informazione generale sull’economia che gira in questo Paese e in campo nazionale.