Sono nel mio giardino dove le foglie degli alberi mi riportano il venticello di settembre, questo settembre un po’ discontinuo, ma sempre bello e promettente di eventi autunnali canonici eppure ancora sconosciuti. E qui ecco che scatta la speranza e l’attesa di un percorso più sicuro pandemico che dipende dalla convinzione finalmente esaustiva da parte di chi è ancora riottoso. Questo venticello, il freddo invernale, il tepore primaverile, il sole caldo estivo, vogliamo ancora goderne? Ci vuole poco, solo vaccinarsi senza se e senza ma e troppi interrogativi ancora purtroppo inevasi. Signori miei, non c’è altra alternativa se ancora c’è un minimo di rispetto per l’altro.