Il 9 agosto scorso Antonio Blasiotti, ragioniere gentiluomo, fine poeta, arguto osservatore dalle idee geniali, ineguagliabile marito e padre, ha lasciato questo mondo salutato, come lui aveva chiesto, con una festa, una grande festa di commiato. I tantissimi che, come me, vi hanno partecipato hanno sentito forte la sua presenza, con il suo sorriso sotto i baffi e i suoi occhi luccicanti pieni di gioia per quella grande manifestazione di affetto nei suoi confronti. Le melodie di celebri canzoni, soprattutto quelle riprese dal repertorio Swing americano, eseguite con un ritmo coinvolgente dalla Band di ottoni diretta dal suo nipote, intervallate da testimonianze commosse di amici e da poesie lette dai suoi amati colleghi poeti dialettali, hanno reso davvero indimenticabile l’ultimo giorno di Antonio in mezzo a noi. Confesso che ad un certo punto ho avuto netta la sensazione che Antonio era lì davanti a noi incapaci, nonostante la sua raccomandazione di fare festa e di non piangere al suo funerale, di trattenere l’emozione e le lacrime e l’ho sentito dire con la sua solita accattivante simpatia: “Uè ‘uagliù, ‘mbe mo cho stete a fa? Daje su ca n’à successe ninde…”. Antonio manca tantissimo alla adorata moglie Gabriella, ai figli Massimo e Giorgia e alle loro famiglie, ai suoi adorati nipoti… Manca anche a noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo e di apprezzarne le notevoli doti umane e culturali. Ciao Antò!....