AD ALTERUM:
LA “RELAZIONE” TRA RICERCA SCIENTIFICA E CANTO ABRUZZESE
A Silvi un singolare incontro culturale fra tradizione e progresso
“Come tutto s’intesse nel gran Tutto e ogni cosa nell’altra opera e vive”. In un mondo ipertroficamente intessuto di mezzi di comunicazione non è difficile sperimentare una sorta di mancanza di relazione ma anche di desiderio di essa. Nella vita, tra le cose, tra persone: fra progresso scientifico-tecnologico e decadimento di ogni forma di tradizione l’altisonante nota di Goethe dà voce sintetica ad un crescente bisogno di ritrovarsi protagonisti inediti di una relazione feconda di senso e identità. È quanto accaduto a Silvi Marina nei giorni 8, 9 e 10 febbraio scorso, nel bellissimo scenario dell’Hotel Hermitage. L’associazione nazionale “Universitas-University” ha scelto, per il suo appuntamento annuale, proprio questa location come sede di un convegno che ha visto confrontarsi studiosi di diverso orientamento scientifico e di diversa provenienza accademica in territorio nazionale - sul tema “Ad alterum, ovvero della relazione”. Un inedito fenomeno di “contaminazione” interdisciplinare. L’associazione ha inoltre voluto inserire nel cuore del programma (la serata del venerdì 9) uno spazio appositamente dedicato alla scoperta di un mondo spesso sconosciuto anche agli stessi abitanti della terra d’Abruzzo: il canto abruzzese.
Contro ogni riduzione “folkloristica” di questa tradizione, la serata è stata concepita come punto espressivo di una tradizione culturalmente raffinata e competentemente curata: la Corale “P. Giovanni Lerario” di Silvi , diretta dal Maestro Franco Costantini, ha potuto esibire, dunque, queste qualità con un programma di sala di tutto rispetto e di alto profilo artistico. Così - fra una traduzione e l’altra dei brani in dialetto abruzzese - sono riecheggiate le note corali dei “classici” “Tutte le fundanelle”, Luntane cchiù luntane”, “Mare nostre”… Sulla riva del loro ascolto gli astanti hanno così sentito arrivare la potente e suggestiva voce della soprano Rosanna Luzi con l’ineguagliabile “Lamento di una vedova” (anonimo abruzzese). In quel dramma ogni fisica, ogni sociologia, ogni filosofia, ogni economia, ogni medicina…ha trovato lo spazio invocativo per il suo senso di relazione. L’avventura del progresso scientifico ha incontrato la sorpresa della sua voce umana nel cuore della cultura e della tradizione abruzzese; con una piacevole scoperta: che... ”ogni cosa nell’altra opera e vive”; e con un brindisi: ad alterum!
Giuseppe Fidelibus
(Docente Filosofia Teoretica
Università “G. D’Annunzio”)