È GUERRA TRA AMP TORRE DEL CERRANO E VONGOLARI E BALNEATORI
L’Ufficio Stampa dell’AMP ha diramato “Lettera aperta ai cittadini” che pubblichiamo insieme alle dichiarazioni dei rappresentanti delle categorie interessate.
“Le ultime vicende di cui – suo malgrado – l’Area Marina Protetta è diventata protagonista crediamo meritino una spiegazione soprattutto a voi. Subire blitz intimidatori o leggere che il regolamento dell’Area Marina Protetta è uno strumento calato dall’alto, non solo offende chi, in questi sette anni, ha lavorato, si è riunito ed ha ascoltato tante persone per farlo nascere, ma allo stesso tempo dà una rappresentazione della realtà completamente distorta. Noi non vogliamo – come qualcuno scrive – “bloccare il progresso di questo territorio” ma al contrario farlo progredire rispettandolo e tutelandolo. Come si fa a contestare oggi un regolamento quando, per anni, non si è voluto partecipare ad alcuna riunione ufficiale? Perché oggi si parla di sopruso se nessuna sigla ha presentato regolari osservazioni al regolamento? Giovedì scorso l’AMP si è riunita con le sigle sindacali dei balneatori di Pineto con le quali è stata raggiunta un’intesa che prenderà corpo con il Disciplinare attuativo del regolamento, già calendarizzato per l’approvazione da parte della commissione di riserva il prossimo 31 marzo. Da ricordare, inoltre, che il regolamento viene emanato dal ministero dell’Ambiente e che le istanze dei balneatori accolte sono frutto della loro partecipazione agli incontri. Ovviamente non tutte le richieste sono state accolte dal Ministero. Ma quello che abbiamo fatto giovedì è stato interpretare gli articoli in maniera consona allo spirito del legislatore e dei concessionari, affrontando le tematiche che riguardano tutti i balneatori e non le istanze del singolo. Ciò che, però, sconcerta è l’animosità, mostrata per fortuna solo da alcuni, verso un Ente che, proprio in questi giorni, ha attivato corsi di alta specializzazione per trenta nostri operatori turistici; che da alcuni anni lavora sulle azioni della Carta Europea del Turismo Sostenibile coinvolgendo tutti gli operatori che hanno voluto cooperare; che ha riqualificato la Torre di Cerrano e che instancabilmente lavora e si prodiga per la valorizzazione e la promozione del territorio. Lo stesso che, ormai, è riconosciuto a tutti livelli quale sito attrattivo per l’intera regione e che, quindi, crea ricchezza e sviluppo nel solco di un turismo del futuro, quello sostenibile. Siamo certi che il nostro non sia un atteggiamento di chiusura. Anzi, e lo abbiamo rimarcato più volte, siamo aperti a qualsiasi contributo che vada nel senso di una tutela sostenibile. Ciò che l’esperienza ci ha insegnato in questi anni è che bisogna fare Rete per raggiungere obbiettivi. Le divisioni a qualsiasi livello, fanno male ed allontanano dal territorio le scelte più importanti. Le regole del turismo stanno cambiando. Il mare – da solo non basta – bisogna reinventarsi il territorio e l’unica strada possibile è quella della tutela ambientale legata alla cultura e alla natura. Non lo diciamo noi ma tutti gli indicatori internazionale. È ora che tutti facciamo la propria parte, per evitare il declino dell’Area Marina in favore di interessi di casta o personali”.
Sull’altra sponda sono appostati, in pieno assetto di guerra, oltre ai vongolari, i balneatori che si schierano contro il nuovo regolamento del Parco marino del Cerrano. I rappresentanti nazionali e regionali delle organizzazioni di categoria dei balneatori (Fab-Cna, Fiba-Confesercenti, Sib-Confcommercio) «nonché tutti gli imprenditori turistici operanti all’interno del Parco del Cerrano», si legge in una nota, hanno notificato al ministro dell’Ambiente, al Presidente della Regione, al Presidente della Provincia, ai sindaci di Pineto e Silvi e al presidente dell’Amp le proprie osservazioni, chiedendo un immediato «ravvedimento» da parte di chi ha approvato la normativa.«Questo regolamento piovuto dall’alto», sostengono i balneatori, «rischia di compromettere in modo definitivo i rapporti tra gli operatori economici dell’Area marina protetta e la governance della stessa. Il regolamento recentemente approvato, sostengono ancora i balneatori, introduce nuovi ed insostenibili vincoli per gli operatori, istituendo, ad esempio, nuove zone di riserva integrale (non previste nel decreto istitutivo), facendo finta di non sapere che larga parte del Parco insiste in zone fortemente antropizzate; ma ancor più gravi sono le limitazioni per turisti e cittadini: di fatto, per i 7 km di spiaggia e pinete sono precluse le attività di animazione (a causa dei rumori provocati), la sicurezza degli stabilimenti (a causa delle prescrizioni sulla illuminazione), ogni forma di picnic e ristorazione in pineta (correttamente il Comune di Pineto aveva invece previsto il divieto solo al di fuori delle aree specificamente attrezzate ed autorizzate). Ancor più grave è il divieto di accesso di cani al guinzaglio in spiaggia ed in pineta: norma tanto odiosa quanto illegittima perché in chiaro contrasto con la legge regionale in materia».Secondo le associazioni dei balneatori si tratta di un regolamento che contiene norme superate («come quella che impone al Parco di avvalersi solo di un direttore “ministeriale”, norma ormai superata dalla riforma della legge sui Parchi, che consente ampia facoltà di scelta ai soggetti gestori») ed illegittime, «ma che soprattutto rompe il patto di collaborazione con gli operatori dell’area risalente al protocollo d’intesa sottoscritto tra le parti nel 2012. Il nostro auspicio è che in tempi brevissimi i rappresentanti delle istituzioni possano revocare o comunque rivedere il regolamento, evitando di infrangere definitivamente ogni possibile forma di condivisione e simbiosi tra economia e gestione dell’Area marina protetta».