Giuseppe Li Gioi
ESEMPIO DI UMANITÀ E PROFESSIONALITÀ
Testimonianze di “Buona sanità” all’Ospedale di Atri

Sui media e sui social si parla spesso di mala sanità, un brutto fenomeno che affligge, almeno in parte, l’organizzazione sanitaria non solo abruzzese, le strutture ospedaliere e i servizi ai cittadini a causa della scarsa attenzione e dell’insufficienza di risorse che lo Stato dedica ad un settore strategico come la sanità, spesso carente anche di strumenti tecnici di ultima generazione per gli esami diagnostici e, soprattutto, di personale. Il più delle volte gli inevitabili disservizi, fanno registrare da parte di pazienti e dei loro parenti episodi di intolleranza e di protesta, talora anche violenta. C’è però, fortunatamente, anche chi nella sanità pubblica opera con professionalità e con grande dedizione verso chi si trova in condizione di bisogno e di cure.

In questo articolo dimostrerò che esiste un rovescio “buono” della medaglia. Lo faccio pubblicando tre testimonianze di pazienti che lo hanno verificato personalmente nell’ospedale S. Liberatore di Atri, ritenuto per tantissimi anni un centro di eccellenza dove tutti i reparti, oggi decimati dalla scellerata politica sanitaria nazionale e regionale, un tempo potevano contare su primari, medici, personale paramedico e ausiliario di primissimo piano in una struttura che garantiva un’ottima qualità della vita e dei servizi ai ricoverati e a chi lo frequentavano per cure, visite mediche specialistiche ed esami clinici. Si tratta di tre pazienti, Adelina Planamenti, Emani Brandolino e Antimo N. Di Meola che hanno frequentato il centro ambulatoriale di Wound Care, creato nel 1999 all’interno dell’ospedale di Atri, diretto dal dott. Giuseppe Li Gioi che da 24 anni si occupa, tre giorni la settimana, di lesioni cutanee di difficile guarigione. Il suo ambulatorio è diventato nel tempo un punto di riferimento per i reparti di Ortopedia, Chirurgia, Medicina, Lungodegenza, Riabilitazione. L’ambulatorio del dott. Li Gioi, che registra annualmente oltre 4000 accessi, effettua anche assistenza domiciliare e registra un tasso di guarigione del 98%! La prima testimonianza l’ha offerta la sig.ra Adelina Planamenti che ha raccontato la sua vicenda. ”Nel mese di agosto 2015 - ha scritto in una nota di ringraziamento la sig.ra Planamenti - iniziai un lungo percorso di vulnologia. Nell’ottobre 2022, a causa di un’ulcera vasculite recidiva, ero sofferente e demoralizzata pensando di dover affrontare un lungo e doloroso percorso. Fortunatamente ho incontrato il dott. Li Gioi che grazie alla sua alta competenza professionale, esplicata con impareggiabile umanità, sono riuscita a superare i tanti momenti difficili”. “Nei primi giorni del maggio 2023 - ha raccontato Emani Brandolino - sono stato sottoposto, nel giro di una settimana, a due interventi chirurgici ad entrambe le gambe presso una clinica privata dove mi erano state diagnosticate vaste ulcere infette. Dopo 8 giorni di degenza e medicazioni giornaliere inefficaci dimostratesi inefficaci, mi sono rivolto al bravissimo Dottore Li Gioi Giuseppe. E grazie alla sua grande professionalità, dopo 6 mesi di medicazioni specifiche effettuate con grande cura, sono finalmente in fase di guarigione. Ormai manca poco per tornare in piena forma, grazie alla professionalità di un grande professionista che svolge il suo lavoro come una vera e propria missione per salvare gambe e piedi delle persone evitando l’amputazione. Grazie dott. Giuseppe Li Gioi ti sarò grato per tutta la vita!”. La terza testimonianza scritta è del sig Antimo N. Di Meola. “Nel mese di agosto del 2022, - dichiarato Antimo N. Di Meola - a causa di un errore medico, mi sono trovato a dover curare due ferite agli arti inferiori. Mi hanno consigliato di rivolgermi all’ambulatorio di Vulnologia dell’ospedale di Atri, dove ho conosciuto il dott. Giuseppe Li Gioi, il quale con competenza e professionalità ha iniziato un lavoro certosino sulle mie gambe. Dopo nove lunghi mesi di sofferenza e dolori mi ha restituito la mia salute e vita. Lo ringrazio dal profondo del mio cuore non solo per avermi guarito ma anche per l’umanità e le parole di conforto che mi ha offerto durante i momenti difficili”.