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E così, si adottò il Piano Particolareggiato per Silvi Paese. Un topolino partorito da un elefantiaco dilettantismo amministrativo a un mese dalle elezioni e all’insegna di una politica lontana dal suo Popolo, avulsa dai desiderata dei Cittadini, che tanto avrebbero voluto e potuto dire la propria. Si poteva rimandare ma non è stato concesso, non tralasciando però di concepire il centro storico con cesso, questo sì pubblico e nel pieno seno abitativo dove non mancano residenti fragili e meritevoli di ambiente salubre più di ogni altro.
Non mi sono mai interessata di politica nel senso istituzionale del termine perché la politica vera la svolgiamo noi in buona maniera comunicativa interpersonale lontana da orpelli e formalità però non nego di voler essere aggiornata attraverso i mass media. Quindi desidero spendere qualche rigo sulla nuova segretaria del partito PD Elly Schlein. Ripeto non sono di parte ma è un encomio solo per il fatto che è una donna dopo la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Ricordo dell’avvocato Aldo Biello
Aveva compiuto 89 anni. Laureato all’Università Parthenope di Napoli, stimato avvocato patrocinante in Cassazione con studio legale a Pescara centro in via Chieti. Era nato ad Isernia ma ha vissuto con la famiglia quasi tutta la sua vita a Silvi. Attivo e presente nella vita politica e sociale della città, negli anni ’80 è stato segretario della locale sezione del PSI e assessore ai Lavori Pubblici al Comune di Silvi, incarico che ha svolto con impegno e professionalità.
La dignità della politica.
Insomma, se in questo Paese un Cittadino esprime perplessità (poi acclarate) su un appalto pubblico con pericolo di smottamenti viene tacciato dai politicanti per “procurato allarme”, se lancia in rete documenti fotografici circa l’effettiva caduta di un pericoloso masso sulla pubblica via viene appellato dagli stessi “detrattore”, se contesta una costruenda Pista Ciclabile che sta portando in malora un intero lungomare, viene definito “odiatore”…e così via, ormai l’elenco è troppo lungo per questo trafiletto.
Questo giornale mi dà l’opportunità di esporre le mie riflessioni e trasmetterle ai lettori sperando di condividerle con me. Tanti sono gli argomenti che mi irritano e mi interessano. Uno di questi è la guerra che dilaga in molte zone del mondo come in Europa. A tale scopo vorrei menzionare il bell’intervento al Festival di Sanremo di Roberto Benigni sulla nostra Costituzione che ripudia la guerra. Ma vi rendete conto di ciò che siamo costretti a vedere noi anziani reduci dalla seconda guerra mondiale e gli adolescenti che guardano con timore al futuro?
FATTI E MISFATTI DI CASA NOSTRA
La tradizione di celebrare la “Festa degli alberi” ha origini molto antiche. In Italia fu istituita alla fine dell’Ottocento da Guido Baccelli e tenuta per la prima volta nel 1898. Oggi la giornata nazionale dell’albero cade il 21 novembre ed ha lo scopo di promuovere le politiche di riduzione delle emissioni, la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, perché gli alberi sono fonte di ossigeno, di cibo, di riparo e di vita. Come dice la poetessa Lucy Larcom “Chi pianta un albero, pianta una speranza”. A Silvi, invece, “tutte le speranze sono perse”, dato che si procede sistematicamente e selvaggiamente a “fare la festa agli alberi” in tutto il territorio comunale.
Piovono sui Social segnalazioni di sporcizie, danni e abbandoni di rifiuti ingombranti per tutto il Paese, ad opera di incoscienti e vandali. Il Sindaco si è affannato a vantare da qualche anno e a più riprese l’installazione di foto-trappole, di telecamere, promettendo ogni volta provvedimenti. Un accrocco di rimedi a caso, oppure un pianificato e scientifico intervento sul territorio? La domanda sorge da un ragionamento alla portata di chiunque si affidi alla propria intelligenza, senza cocciuto schieramento di parte. Succedono i fatti, anzi i malfatti ambientali e se veramente ci sono le telecamere sbandierate sui giornali, va da sé che i malfattori abbiano o abbiano avute le ore contate. Realtà rimane, che finora vige un inquietante silenzio su eventuali esiti di indagini.