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L angoloSpesso mi chiedo se i miei articoli hanno il sapore di prediche. Lungi da me, li reputo osservazioni sulla società, sui fatti ed anche su di me. So che molti leggono questo giornale ed allora perché non esprimono anche i loro pareri su quanto scritto uguali o possibili? L’hanno fatto solo per contestare un mio articolo sui cani, tempo fa. Lo accettai e mi fece piacere perché il confronto è sempre costruttivo più del silenzio che non costruisce niente.
Beh! Dopo questo preambolo, vorrei elaborare qualche mio pensiero sulla festa della donna dell’8 marzo, che quando uscirà il giornale sarà già passato. Da che mondo è mondo la donna è stata sempre considerata succube dall’uomo, oggi più che mai: violentata, uccisa, offesa. Ma perché? In fin dei conti dalla storia si evince, nonostante tutto, che la donna ha avuto un ruolo fondamentale cominciando dalla regina Cleopatra a finire alla grande scienziata contemporanea Rita Levi Montalcini. Mentre scrivo, la TV sta trasmettendo la cerimonia in onore dell’8 marzo con la presentatrice Elena Sofia Ricci, interprete si Suor Angela nel serial “Che Dio ci aiuti” alla presenza del Presidente Mattarella e tanti altri personaggi al femminile e non solo e quello che più mi ha meravigliata è stato l’intervento del ministro Mogherini definendo la donna artefice di pace come protagonista del privato o del sociale, tra lotte giornaliere ed anche mondiali.
Anche Gesù dette molta importanza alla donna fin quando risorse e fu visto per la prima volta da loro. Il nostro Papa ed anche Papa Giovanni, hanno rivalutato la donna come spina dorsale della società. L’uomo sarà forte fisicamente ma la donna lo è spiritualmente ed è questa prerogativa che rende gli uomini deboli e demotivati perché avvertono questo disagio al quale si ribellano alcune volte anche con violenza. Io non faccio alcuni auguri dell’8 marzo, ma per tutto l’anno perché ogni giorno è per me una sfida con il tempo. Io stessa devo essere forte ogni giorno perché ho perso la mia metà, mio marito, e alcune volte mi chiedo perché devo esserlo quando poi avrei tanta voglia di lasciarmi andare ma non lo posso fare perché... sono donna. Concedetemi questi pochi versi:
“Io chiedo al mare / di consumarmi )per dimenticare / e chiedo al sole / di ricompormi / per ricercarmi / e al vento di asciugarmi / ed alle mie mani / di accogliere mimose / da te che le porgi/ dal tuo cielo / chiedendomi sorrisi”.

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