“Aprile, dolce dormire” recita un proverbio, ma che vuoi dormire se questo clima è ballerino tra caldo, freddo, vento e sole scarso?! Più che dormire bisogna stare all’erta per come vestirsi e per come adeguarsi agli sbalzi di temperatura il che contribuisce anche allo stato d’animo e alla salute. Si sta parlando di movimenti ambientali, cortei per il mondo e simposi in merito. Ma è già tardi ora o per lo meno bisogna fare in fretta. Come può l’uomo disabituarsi alle comodità che ha tanto cercato e profuso in ogni settore? Ad es. il riscaldamento notevole quando è molto freddo; la tecnologia le cui radiazioni inquinano l’aria; il cibo coltivato malamente con tanti prodotti chimici; l’abbondanza di plastica ecc. Riguardo quest’ultima si sta provvedendo ad una minore produzione per piatti, bicchieri ed affini. Insomma, come sempre, si corre “al lupo, al lupo” quando i segnali negativi sono tangibili. Anche il mare logicamente ne risente, come sempre, perché è diventato una discarica di ogni cosa oltre che di esseri umani. Io parlo dall’alto dei miei anni e dei miei ricordi nostalgici, degli anni sessanta quando la vita si affacciava al boom economico e tutto sembrava bello e curioso. Poi si è cominciato ad esagerare ed a volere sempre di più. E questi sono i risultati! A mio modesto parere suppongo che da quando è entrata la globalizzazione, non è andato tutto bene e l’Europa non era e non è la soluzione di tutto a meno che non si formino gli Stati Uniti d’Europa alla maniera degli Stati Uniti d’America che si sono costituiti per un senso di ribellione all’Inghilterra, tutti uniti appunto. Noi no, non siamo mai stati uniti per troppe diversità culturali, ambientali e storiche, quindi non potrà mai esserci un’unità di intenti. Quando passo, come un flash nella mia mente, in rassegna le nazioni del mondo, quella che più ammiro è l’India. E su questo potrei tanto scrivere ma non posso sia per mancanza di spazio sia per l’argomento molto vasto. Quindi chiudo augurando a tutti una Buona Pasqua.