La Camera di Commercio di Teramo, nel corso di una solenne cerimonia, ha premiato una miriade di persone per le attività da loro svolte: dirigenti di azienda, lavoratori dipendenti, aziende agricole, industriali, librai, corniciai, capi operaio, assessori comunali, titolari di campeggio, agenti di commercio, venditori di elettrodomestici, camiciai e, perfino, semplici barbieri… Se andate a leggere le città e i paesi dei premiati vi accorgerete che non ce n’è uno, ma proprio neppure uno di Silvi, la 4^ città della provincia di Teramo!... Ma non c’è da meravigliarsene. Siamo, ormai,talmente abituati ad essere emarginati, non considerati, maltrattati e vilipesi che non ci facciamo più neanche caso. Ma quando li aboliranno questi enti inutili e costosi per i quali la discriminazione e la sopraffazione ai danni della periferia non si limitano ad una semplice discriminazione ma arrivano ad essere considerati una sorta di “dovere”? Come giustifica, la “gloriosa” Camera di Commercio di Teramo che secondo lei a Silvi sembrerebbe che siano tutti asini e insignificanti: dagli industriali (la SAILA è una industria a livello mondiale, così come il cravattificio S. Stefano è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo), agli artigiani (le piccole e medie aziende artigianali, edili, falegnami, fabbri sono ancora tra le più rinomate della provincia), dai manager pubblici e privati (e ce ne sono!...), dagli operatori turistici (da sempre tra i primi e tra i più intraprendenti e preparati d’Abruzzo), ai giornalisti (di livello nazionale e regionale), ai pasticcieri e ai coiffeur di prim’ordine?