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Prevenire è meglio che combattere!...
LE PATOLOGIE RESPIRATORIE INVERNALI

A cura di Mauro De Rosa
Specialista in Malattie Apparato Respiratorio - Convenzionato Ausl Teramo - Medico di famiglia

Mal di gola, raffreddore, tosse, otalgia, ecc. sono sintomi della cosiddetta brutta
stagione. In inverno sussistono infatti determinate condizioni che favoriscono la diffusione dei germi (prevalentemente virus) responsabili delle patologie respiratorie. 1) L’aria fredda determina una vasocostrizione a livello delle mucose delle vie respiratorie e modifica la funzione del sistema muco-ciliare. Per tale motivo viene alterato il meccanismo di riscaldamento e di depurazione dell’aria inspirata.

2) Molti virus sopravvivono molto piu’ a lungo nell’aria fredda ed umida. 3) Le infezioni virali causano un indebolimento delle difese dell’organismo (immunodeficienza secondaria) che può favorire una sovrainfezione batterica. 4) Il freddo aumenta la iperatttività bronchiale. 5) Durante l’inverno le probabilità di esposizione al contagio sono maggiori in quanto è più facile trovarsi in luoghi chiusi, poco areati ed affollati.Clinicamente possiamo distinguere due forme di infezioni respiratorie prevalenti nel periodo invernale: 1) La Flogosi acuta delle alte vie respiratorie. 2) La Sindrome influenzale. 

LA FLOGOSI ACUTA DELLE ALTE VIE RESPIRATORIE (Rinite, Faringite,
Tonsillite, Tracheite, Laringite, Sinusite, Otite) ha un esordio sintomatologico caratterizzato da cefalea, febbre o febbricola, mal di gola,tosse secca o catarrale, scolo nasale, dolore alle orecchie, bruciore agli occhi, ecc. Presenta spesso una evoluzione favorevole con guarigione talvolta spontanea.
LA SINDROME INFLUENZALE
Caratteristica della sindrome influenzale è invece la comparsa dei primi sintomi in maniera brusca e improvvisa. Brividi con febbre alta (38°-40°) della durata talvolta di 3-4 giorni accompagnata da sudorazione, tosse, mal di testa, malessere generale, dolori osteomuscolari , astenia, che contrariamente alla febbre, può durare fino a 2-3 settimane, riduzione dell’appetito, fotofobia (intolleranza alla luce). Alcune volte sono presenti anche disturbi gastrointestinali, come nausea, diarrea e crampi addominali.
Il contagio dell’influenza avviene attraverso le goccioline emesse tossendo o starnutendo. Le possibili complicanze dell’influenza si manifestano in genere nelle popolazioni a rischio: anziani al di sopra dei 65 anni, pazienti con patologie croniche gravi come bronchite cronica ostruttiva (BPCO); fibrosi cistica; malattie cardiache (scompenso cardiaco, cardiopatia coronarica, cardiopatie congenite);malattie del sangue; diabete; malattie dei reni; malattie del fegato ecc. Fra le complicazioni più frequenti vi sono quelle respiratorie, quali sinusiti, otiti, bronchiti e, soprattutto, polmoniti. Queste ultime possono essere provocate direttamente dal virus o possono essere dovute a un’infezione batterica sovrapposta. Per il controllo dei sintomi influenzali (soprattutto febbre e dolori) sono indicati gli antipiretici e gli antinfiammatori non steroidei (FANS) in particolare consigliati il paracetamolo e l’ibuprofene.L’acido acetilsalicilico (Aspirina) per i sintomi dell’influenza non va somministrata nei bambini prima dei 12 anni per la possibile insorgenza di complicanze (Sindrome di Rey). L’impiego degli antibiotici è riservato (su consiglio medico) esclusivamente nell’evenienza di complicanze batteriche .Viene raccomandato riposo a letto. Consigliata una alimentazione leggera ed un livello di idratazione elevato, necessario a compensare: sudorazione, aumento della funzione epato-renale per lo smaltimento di cataboliti endogeni e farmacologici, eventuali vomito e diarrea.
L’acqua corporea può essere mantenuta bevendo di più e mangiando cibi liquidi. La vaccinazione antinfluenzale è una misura preventiva generalmente utile (salvo rare controindicazioni specifiche da valutare con il proprio medico). È particolarmente raccomandata in categorie di persone con patologie ad aumentato rischio di complicanze da influenza o più esposte al contagio per ragioni professionali.

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