“Non fiori ma… opere di bene!”

Egregio Direttore, ho avuto modo di ascoltare alcuni amministratori comunali che si vantavano del fatto che la ditta Barberini ha provveduto “gratuitamente” a sistemare e infiorare le piccole aiuole poste davanti all’edificio comunale… Una lodevole iniziativa, indubbiamente, se non ci fosse dietro più che un semplice sospetto che la Barberini con questa iniziativa, come si fa quando si portano fioria chi è passato a miglior vita, ha cercato di sviare la gravissima decisione da essa assunta di licenziare una quarantina di padri di famiglia, tutti di Silvi, portando, mi vien da pensare, beffardamente, alla inerme maggioranza al Comune quei fiori, quasi a suggellare la definitiva… dipartita dal lavoro di quei poveri e disperati padri di famiglia che vanno, così, ad ingrossare il già tristemente lungo elenco dei disoccupati della nostra città!.. Ma Comignani e la sua coalizione, in campagna elettorale, non avevano posto tra i primi obiettivi da raggiungere la riduzione della piaga della disoccupazione a Silvi? Io, non soltanto perché provengo da un passato vissuto sempre e soltanto nella sinistra, l’anno scorso votai Comignani perché mi parve di intravvedere in lui e nella sua giovane squadra un serio impegno e la piena volontà di voler mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, diversamente da quanto è accaduto negli ultimi anni. Invece, oggi visti i fatti, mi sento sonoramente tradito e sono costretto, anche se non lo posso dire apertamente vista la mia posizione politica, ad ammettere che hanno, forse, ragione quelli che sostengono che questa amministrazione non sembra essere “diversa” dalle altre di centrodestra. L’unica differenza dei nuovi amministratori sta nel fatto che sono assai abili a farsi fotografare in inutili quanto improduttive iniziative e a lanciare dei nebbiosi fumogeni colorati che servono solo a confondere e ad “oppiare”, come direbbe il nostro grande Marx, il popolo. Ma il popolo non è più quello di una volta! Le ideologie sono state abbattute e i partiti si distinguono, purtroppo, solo per il diverso modo di “fregare”, in tutti i sensi, la gente e i soldi dello Stato. Sicché invito i nostri amministratori, finché ne hanno il tempo,a riflettere sui fatti reali (quello della vicenda Barberini ne è uno importante), quelli che toccano la carne della gente e ad agire di conseguenza, altrimenti sono destinati a fallire e a fallire in maniera peggiore dei loro predecessori proprio perché dimostrerebbero, altrimenti, di aver predicato bene ma di razzolare male in quanto non stanno affatto modificando l’andazzo di andare al Comune solo per vanagloria o per fare i propri interessi!...Spero voglia pubblicare– non ho dubbi in tal senso riconoscendo la indiscussa e seria imparzialità sua e di Silvi Quindici - questo mio pensiero che vuole solo offrire uno spunto di riflessione a tutti lettori e amministratori, evitando, se possibile, di pubblicare il mio nome, in quanto del tutto ininfluente per la sostanza della vicenda.