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LA “VOCE DEI TURISTI”
Gianluca De Vico (su Face Book) “Non ho voglia di leggere tutti i post e magari saro' approssimativo: leggo ancora molta enfasi post campagna elettorale. Vedo soprattutto il classico dibattito sterile. Silvi io la ricordo negli anni 80, (vengo qui dalla nascita ma non riesco a farla amare ai miei famigliari quanto l'amo io). Copacabana, Silvanella, Caesar, Pescara era qui, la vita era qui. Ricordo manifestazioni di spessore. Gli ultimi 20 anni fermo biologico, non una idea, non una iniziativa. Basterebbe poco, cura dell'ambiente, pista ciclabile, intrattenimenti presso gli stabilimenti balneari, possibilmente rispettosi della vocazione "famigliare" del turismo Silvarolo. Invece piattume. A me piace cosi', mia madre e' di Silvi e senza un mese a Silvi starei male (ne facevo 4), ma svegliatevi!...”.

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“Sono un “vecchio” marsicano frequentatore di Silvi. Vengo da oltre 40 anni, per cui ho vissuto, per così dire, insieme al trascorrere dei miei anni di vita, la trasformazione di questa città balneare che ha seguito – almeno da quello che sento dire e che ho letto anche sul vostro giornale – il mio “divenire”. Da città “alla moda”, da spiaggia d’èlite a località – dormitorio per anziani (come me!) a riposo. 40 anni fa, invece, a Silvi c’erano i locali per giovani più belli e frequentati di tutta la costa, non solo abruzzese e, non a caso, era frequentata anche da quelli che solitamente si chiamano con l’appellativo di VIP (Mogol, Gabriele Ferzetti ed altri personaggi dello spettacolo, giovani attrici e, perfino calciatori della Juventus). Silvi era viva, vivace, bella, accogliente, nonostante i “pozzi neri” che sboccavano qua e là, e offriva una vasta gamma di divertimenti diurni e notturni (grande teatro all’aperto, eventi musicali con festival della canzone e dei cantautori con tanto di ripresa TV, la Silvanella, Le Capannine, il Blue Note e, per i più giovani, il Copacabana…). Oltre alla tintarella, insomma, si viveva una stagione (allora la permanenza durava fino a due mesi!) all’insegna dell’allegria, del divertimento e della forte e calorosa accoglienza delle famiglie che ci affittavano i loro appartamenti mettendoci sempre a nostro agio. Senonché ho da lamentarmi, proprio come “anziano” perché ho l’impressione che, pian piano, stanno scomparendo le panchine dal viale marino. Mi riferisco, in particolare alla via D’Annunzio, dove quelle rotte e divelte non sono state rimpiazzate da altre nuove. Guarda caso, una sola è agibile, ma si trova proprio a ridosso dei bidoni dell’immondizia prodotta dal Puntino, sicché sedersi lì è come stare nel bel mezzo di una fogna!.. Mi hanno assicurato al Comune che presto il problema si risolverà. Speriamo…!”.

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“Mi chiamo Norma e sono di Milano. Ero già stata da ragazza a Silvi insieme ad una mia collega di lavoro quando eravamo ancora molto giovani e ne avevo un ottimo ricordo: bei locali, bella spiaggia, bella gente (c’erano dei ragazzi favolosi!) e mare pulito. In seguito, anche per provare altre sensazioni, ho scelto di fare le vacanze altrove (Salento, costa amalfitana, Vieste e Lloret de Mar). Quest’anno, un po’ per la nostalgia, un po’ per la curiosità di rivedere i luoghi della mia giovinezza, sono tornata a Silvi Marina con la mia famiglia e ho preso alloggio presso un bellissimo Villaggio turistico, ben attrezzato e accogliente. Il mare è ancora bello, il viale sempre affascinante (nonostante i pericolosi rigonfiamenti dovuti alle radici dei pini), l’animazione del Villaggio accattivante… Un problema: l’incredibile numero di nostri amici a 4 zampe che fanno i loro bisogni (alcuni davvero giganteschi) lungo il viale senza che nessuno provveda a “punire” i loro padroni che non portano, come in gran parte d’Italia, i sacchetti dove raccogliere le feci, né c’è chi, per conto del Comune, passa di tanto in tanto a pulire quello che altri avrebbero dovuto fare… Tornare a casa o risalire in macchina senza accorgersi di aver calpestato la cacca di un cane è la cosa più schifosa e puzzolente (che dura per giorni!) che possa capitare. So che si è insediata di recente una nuova amministrazione alla quale mi rivolgo, tramite il vostro giornale: prendete seriamente dei provvedimenti in questa materia che, oltretutto, potrebbe essere causa di malattie!...”.

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