Sento spesso ripetere che le diverse associazioni culturali e i movimenti civici che stanno nascendo nella nostra città, in realtà non sarebbero che dei “prestanome” o semplici sigle dietro cui si nasconderebbero i partiti o chi aspira alla candidatura e all’elezione nel prossimo Consiglio comunale. Non sono d’accordo. Pro Loco, Comitato Silvi Sud, Smart Silvi e altre associazioni non possono essere definite strumenti di propaganda o di pubblicità per qualcuno che mira a candidarsi alle amministrative, almeno per quello che stanno facendo sul territorio. Ho seguito con interesse e attenzione le nuove associazioni e le attività di ognuna di esse e ne ho ricavato una buona impressione. Ho visto gente che mette in gioco apertamente la propria faccia in nome e per conto del bene comune della città, che raccoglie e amplifica portandoli fino alle stanze del potere i problemi, le proteste, le aspirazioni e, soprattutto, la voglia di partecipazione alla determinazione delle scelte e degli interventi pubblici. Gente pronta a mettersi di traverso quando è necessario e a fare battaglie per non consentire ulteriori scempi all’ambiente, per sensibilizzare l’opinione pubblica e chi ha il compito di risolvere i problemi di tutti i giorni a dare il loro concreto contributo. Ne avessimo di queste persone che dichiarano e dimostrano di impegnarsi davvero per Silvi!.. Dirò di più: provo gioia e quasi tenerezza per costoro che, in buona percentuale, non sono nati a Silvi ma ne sono diventati cittadini con orgoglio dichiarando, senza mezzi termini, il loro amore per questa che considerano, a tutti gli effetti, la “loro” città. Purtroppo, non posso dire che tutti i “veri silvaroli” - come amano definirsi con civetteria e, talora, arroganza quelli che qui sono nati e vissuti da sempre - dimostrano all’atto pratico lo stesso attaccamento e la stessa premura per questa nostra città, né si impegnano per migliorarne le condizioni di vivibilità. Allora, bando alle meschinità e ai falsi proclami e diamo spazio alle nuove realtà cittadine. Anzi, dimostriamo che siamo davvero quelli che diciamo di essere, ossia “silvaroli”, unendoci a loro per verificare e analizzare le cose che a Silvi non vanno, quelle che sono gestite male e per cercare insieme, entrando come soci proprio dentro le nuove e le vecchie associazioni, le soluzioni migliori possibili ai problemi che ci assillano. Se, poi, da quelle associazioni dovessero venir fuori delle persone che si vorranno impegnare anche nell’agone elettorale, scusate, che male c’è?