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Da diversi mesi si parla di “ripresina” dell’economia italiana. Di ripresina, sotto il profilo del turismo, a Silvi si può parlare già da qualche giorno. Nulla di eccezionale, beninteso, ma confrontando i dati delle presenze turistiche relative allo stesso periodo degli anni scorsi, è riscontrabile un chiaro trend positivo. Particolare interessante è che la maggior parte dei turisti che sono venuti e sono a Silvi in questo mese di giugno è straniera, quella, cioè che dà anche una boccata di ossigeno al nostro piccolo commercio cittadino. Un dato che non può che farci piacere. Vuol dire che gli stranieri hanno scelto Silvi, pur nella vasta e variegata offerta turistica europea-mediterranea, si è “ricordata” che Silvi esiste ancora. Ho detto non a caso si è “ricordata” di Silvi, perché ho potuto verificare personalmente che gli ospiti, provenienti da altre nazionalità d’Europa, l’hanno scelta perché “conoscevano” Silvi Marina”, in barba a quanti continuano a sostenere che la nostra città non è abbastanza conosciuta all’estero. Le grandi campagne promozionali degli anni ’90 fino al 2005 fatte con risorse e professionalità adeguate dalla Regione Abruzzo, dalla stessa Provincia di Teramo, dagli operatori turistici e, per quel che poteva, dal Comune di Silvi non sono stati semi gettati tra i rovi, ma stanno portando ancora i loro frutti. Silvi Marina nel panorama europeo del turismo è ben conosciuta. Non solo, ma era e rimane un punto di riferimento importante per chi ha la possibilità di fare le vacanze al mare. Nonostante tutto e nonostante l’immobilismo e il disinteresse di tutti quelli che, da diversi anni ormai, reggono le sorti di questa regione. Se oggi dovessimo sentire (qualcosa nell’aria è stata già lanciata…) che le ultime Giunte regionali, compresa l’attuale, sarebbero gli autori della rinascita del turismo l’unica cosa che dobbiamo fare è armarci di pomodori, zucchine e cetrioli maturi e tirarglieli addosso!... I vecchi operatori, che hanno vissuto gli anni d’oro in cui si faceva davvero promozione turistica e si incentivava chi investiva nel turismo, possono testimoniare della graduale, ma inesorabile decadenza dell’interesse degli amministratori regionali verso questo settore. Le promozioni turistiche dell’ultimo decennio in Italia e all’estero – fatta eccezione per quella svolta dalle diverse categorie di imprenditori turistici – sono state quasi sempre delle semplici e inutili occasioni per fare delle “gite”, purtroppo!... Sul versante, poi, dell’incentivazione allo sviluppo e all’ammodernamento delle strutture turistiche è meglio fare scendere un velo pietoso... Hanno ridotto a pura e vuota formalità persino la L.R. 77/2000 che, pure, “qualcosa” aveva prodotto. E che dire della quasi totale indifferenza alla non tanto remota ipotesi della fine dei voli lowcost che ridurrebbero l’aeroporto di Pescara a una pista… ciclabile? Hanno voglia i nostri amministratori regionali a stordirci di parole e di promesse con ilMasterplan dai progetti miliardari se, poi, in concreto non si muove nemmeno una foglia!...

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