La primavera è arrivata. L’estate è alle porte. I problemi restano. Le speranze fanno fatica a vincere la sfiducia. Il lavoro scarseggia. Le pensioni non bastano più non solo per aiutare figli e nipoti disoccupati, ma, in certi mesi, complici le bollette e le tasse, non sono neppure sufficienti a soddisfare l’indispensabile per la sopravvivenza. Siamo messi male? Certamente non siamo messi bene. Il fatto è che, considerata la difficile situazione politica ed economica mondiale, anche se volessimo stringere ancora di più i denti, non saremmo comunque rassicurati e fiduciosi se pensiamo a quello che accade a Roma (a Palazzo Chigi e ai due rami del Parlamento) dove si parla, anzi si sparla, di tutto e di più, tranne che dei cittadini e dei loro reali problemi. Si pensa alle riforme e, con questa scusa, si perdono mesi e mesi di tempo che si potrebbero dedicare a risolvere i problemi della gente. Alla gente non solo non ci si pensa, ma la si fa imbufalire con le incredibili vicende che stanno caratterizzando la “nouvelle vague politique” che, dopo aver giudicato, condannato e rottamato (giustamente, almeno in parte, dal momento che nessuno è “perfetto”) i loro predecessori, stanno offrendo un miserevole spettacolo di malgoverno, commistione con lobbyes, affaristi e banche. Il bello, anzi lo sconcio, è che da questo lerciume sono in pochi a salvarsi: basta che arrivino ad occupare poltrone, poltroncine o strapuntini e… via… eletti di destra, di sinistra, di movimenti civici, di associazioni e partituncoli neo moralizzatori si gettano alle spalle onore, onestà e faccia, alla… faccia di chi li ha eletti credendo di aver contribuito a fare un repulisti generale di politici corrotti o incapaci. Non si dica che questo è qualunquismo e populismo! Eh no! Queste non sono frasi fatte né prese di posizioni politiche derivanti da pregiudizi, ma lo specchio della realtà. Basta leggere i giornali e guardare i TG (nonostante le manipolazioni e la deprecabile pratica dello scaricabarile tra le varie parti politiche e lobbistiche che finanziano e governano i giornali, i giornalisti e i TG). Noi a Silvi, tutto sommato, stiamo meglio che altrove perché siamo fuori da certi tavoli da gioco e, almeno per quello che si può vedere, non siamo legati a carri e cavalieri, né abbiamo consiglieri regionali deputati, senatori, né, tampoco assessori regionali e ministri della repubblica. Abbiamo sempre denunciato l’incapacità di questa nostra città ad eleggere un suo cittadino ai livelli istituzionali regionali e statali... Oggi dobbiamo, addirittura, ritenerci fortunati e fieri di non essere immischiati nelle fogne e nei pateracchi della politica extra moenia!...