Sarà il caldo improvviso e violento che sta creando seri scompensi a chi è fragile di…”coccia”; sarà la voglia incontrollabile di…ignoto protagonismo; sarà che i valori, che hanno accompagnato e fatto crescere i nostri padri, oggi sono stati distrutti a colpi di mazza (come fanno quelli dell’ISIS con le opere d’arte patrimonio dell’Umanità!)… Sarà… Sarà… Sarà la dura realtà del tentato sopravvento sulla ragione da parte di alcuni scalmanati e, finanche, di taluni che si sono (erroneamente) gettati nella mischia politica pur non avendone la stoffa... Gli è che se non prendiamo seri provvedimenti nei confronti di questi “ignoranti” (nel senso etimologico del termine…) con cui stiamo avendo a che fare, questa nostra semplice, ma pur nobile, città finirà con il restare ancora per lungo tempo in fondo alla classifica, a rischio retrocessione. Ma non perché Silvi è classificabile come una brutta città, mal governata e frequentata da gente poco raccomandabile… Anzi. Le bellezze naturali (quelle rimaste indenni alla devastazione degli ultimi 40 anni) sono tuttora una roba che poche altre località balneari d’Abruzzo possono vantare. Così come gli amministratori locali, o buona parte di essi, non sono peggiori di quelli delle altre città della nostra regione. Anzi, con l’aria che tira, tutto sommato riescono a mantenersi a galla, non perché sono provetti nuotatori, ma grazie ai loro “braccioli” (buona volontà, impegno e voglia di fare).D’altra parte, a proposito degli amministratori comunali, come si fa a portare avanti la baracca (il governo della città) se a monte (Regione e Governo centrale) c’è gente che non ha ancora compreso che essere democratici significa essere dalla parte del popolo? Un esempio su tutti: c’è da “tagliare” perché le condizioni delle casse statali non sono buone o perché ce lo impongono le banche e i burocrati dell’UE? Zac! Con un colpo di forbici si tagliano le ultime, misere, risorse che dovevano essere destinate ai Comuni (perché quelle “poche” risorse rimaste allo Stato non gli derivano dai partiti né dai deputati o senatori e presidenti vari, ma dalle tasse imposte, ormai a livello di strozzinaggio, ai cittadini, ai quali, dunque, si dovrebbero, almeno in parte ridestinare). Tant’é. Chi comanda fa legge! Ci mancava solo Face Book per completare l’opera!... Uno strumento nato per aggregare, per favorire lo sviluppo culturale e sociale e la capacità di interazione tra persone diverse, sta diventando (per colpa di pochi insulsi) lo stagno dove rospi e anonime serpi stanno trovando il loro ideale habitat per sentirsi “importanti” e per illudersi di “contare” ancora qualcosa!... Per quello che può valere, rivolgo un accorato invito a tutti i frequentatori del Web: isoliamo categoricamente e definitivamente quella gentaglia se vogliamo ridare senso e valore ad un così importante mezzo di comunicazione. Oppure… risparmiamo la corrente elettrica e usiamo il PC per cose più importanti di un siffatto FB… Buona estate.