È passata anche la terribile tempesta della settimana scorsa lasciando in giro i segni della sua violenza: alberi sradicati, parchi per bambini chiusi, scantinati allagati, spiaggia devastata dove il mare ha vomitato tutte le schifezze che l’uomo vi aveva gettato (migliaia di buste e bottiglie di plastica ed altre porcherie) oltre agli innumerevoli tronchi trascinati in mare dalla furia di fiumi e torrenti in piena. E, poi, il vento che ha soffiato ad oltre 100 km. l’ora!... “Passata la tempesta: odo augelli far festa…”? Non credo che la nostra attuale situazione sia la stessa descritta da Leopardi nella sua celebre “Quiete dopo la tempesta”. Noi ci sentiamo, è questa la mia impressione, come quegli animali, fraudolentemente usati per i combattimenti clandestini, che si leccano le ferite per cercare un minimo di sollievo alla loro sofferenza. Molti di noi hanno subito danni. La città, la spiaggia, le case, la collina, le strade, i sottopassi ecc… attendono non solo il sole e il bel tempo, ma anche l’intervento del Comune, coadiuvato perché nò?, dai cittadini che hanno tempo e forze disponibili, oltre che dagli operatori turistici, alcuni dei quali, in verità, si sono messi immediatamente all’opera per rimettere in ordine e pulire almeno le loro concessioni demaniali. “Non tutti mali vengono per nuocere…”. Certo, quello che è successo a causa della furia della natura (peraltro poca cosa rispetto ad altre zone dell’Italia) deve far riflettere, soprattutto gli amministratori pubblici e quelli che credono che il territorio, ancorché di loro proprietà, sia solo una roba da sfruttare senza regole e senza ritegno…Gli amministratori che hanno il compito di pianificare il territorio e i funzionari pubblici a cui è affidata la responsabilità della manutenzione delle aree e dei servizi pubblici non devono limitarsi a fare spallucce e sperare che il tempo torni sereno e tranquillo, ma hanno l’obbligo di riflettere su quello che è accaduto e che potrebbe ripetersi, fors’anche con maggiore violenza come è avvenuto in altre regioni d’Italia; rimboccarsi le maniche; mettere in moto tutte le loro potenzialità (razionali e professionali) e pensare già da oggi a quello che si può e si deve fare per eliminare gli inconvenienti,  le cause dei danni alla città e dei disagi per i cittadini e le loro case. In particolare gli amministratori traggano preziose indicazioni nel pianificare il nostro territorio (Variante al PRG) .Quell’ormai poco di territorio che è rimasto indenne dalla devastazione del cemento e dall’intervento irrazionale dei cosiddetti “imprenditori”, per non fare la brutta fine delle colline che franano a valle, portandosi dietro case e persone, come è successo altrove.La Pasqua, ormai alle porte, è sinonimo di risurrezione: Silvi 15, il suo direttore e i suoi collaboratori, augurano a Silvi e ai suoi abitanti, all’ amministrazione, a tutti i politici seriamente impegnati per il bene e il progresso della città (ve ne sono sia nella maggioranza che nell’opposizione, grazie a Dio), di “risorgere”, di svegliarsi dall’antico e deprecabile torpore per cercare di rimettere in moto la città e quanto in essa contenuto…

Buona e Santa Pasqua a tutti.