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Fallito il “piano Marini”

IL DIAVOLO FA LE PENTOLE MA NON I COPERCHI 

Di Francesco non “abbocca” e Marini non lascia, anzi… raddoppia” 

Ci era sembrato davvero assurdo che Di Francesco avesse potuto accettare di lasciare la tranquilla e, soprattutto, “innocente” presidenza del Consiglio comunale per prendersi sulle spalle la croce dei Lavori Pubblici della quale voleva frettolosamente disfarsi Enrico Marini dopo tre anni di polemiche per l’immobilismo in cui ha vegetato l’importante settore; tre anni di insuccessi relativi ai pochi lavori iniziati e mai finiti; tre anni di critiche per l’incapacità di reperire i fondi necessari almeno alla…sopravvivenza. Lo scorso autunno l’assessore Marini lanciò sul Centro un ultimatum al sindaco Vallescuracon il quale minacciava di rimandare tutti a casa se entro sei mesi non ci fosse stata una decisa ripresa dell’attività amministrativa. Non ci vuole, certo, uno scienziato  per capire che, trascorsi i sei mesi, l’attività amministrativa non ha dato segni di uscita dal…coma, e che, viceversa, la situazione clinica della maggioranzanon solo si è aggravata ma rischia seriamente di finire ingloriosamente e anzitempo, dopo la perdita di “pezzi” importanti come Adonide, Mazzone e Di Febo. La “flebo”… salvavita l’ha fornita Gabriele Cichella che, pur avendo inizialmente aderito alla protesta dei tre suddetti consiglieri, si  è ”ravveduto” a seguitodell’offerta fattagli dal sindaco (che ben lo conosce da tanti anni e ne conosce la grande “sensibilità” alla carica di assessore ealla indennità/“paghetta”!...). Marini, dunque, che già in Consiglio comunale aveva fatto capire, solo a gesti però, una certa insofferenza nei confronti del sindaco e delle sue trovate, aveva pensato di cogliere la ghiotta occasione dell’ennesimo rimpasto per andarsene “’uatta ‘uatte”, come fece Marino Di Marco (papà di Luciana) quando era consigliere comunale in occasione della votazione del Piano Spiaggia comunale.Tuttavia, non ci sarebbe stata mai la definitiva condanna del vice sindaco nei confronti della giunta Vallescura, perché il dr. Marini aveva orchestrato un “piano” ben congegnato che si prefiggeva di raggiungere due obiettivi: 1) tirarsi fuori dalla melmosa situazione in cui si trovava la maggioranza, con l’atteggiamento schifato di colui che non si riconosceva in quel triste squallore politico nè nell’immobilismo e nell’acclarata incapacità della giunta a dare soluzioneai problemi essenziali della città; 2) mantenere il potere, da gestire “super partes” nella veste “candida” di presidente del Consiglio comunale utilizzandolo per un suo nuovo lancio verso l’obiettivo tanto agognato e mai raggiunto: la candidatura e l’elezione a sindaco di Silvi. Per fare questo occorreva, però, sgombrare il terreno da tutti gli eventuali concorrenti.Nessun problema per il duo Luciana Di Marco e Fabrizio Valloscura che, restando saldamente in giunta, si sarebbero “bruciati” definitivamente. Mentre il giovane, promettente, Carlo Di Francesco sarebbe stato immolato sul Calvario al posto suo, senza alcuna speranza di…risorgere. Un piano ben congegnato, non c’é che dire. Solo che il giovane avvocato ha dimostrato di essere un buono e bravo ragazzo, ma non certo uno “sciocco”. Così il piano Marini è andato in fumo. L’unica nota, per così dire, positiva l’ha registrata il sindaco che all’indomani della decisione di Marini di abbandonare la giunta si era ritrovato in un mare di guai con ben 4 concorrenti (Di Marco, Valloscura, Mancinelli e Orsini) a combattere senza esclusione di colpi per avere la carica di “vicesindaco”lasciata da Marini. In verità, come al solito, il sindaco stava già moltiplicando pesci e pani per cercare di dirimere la pericolosissima contesa. Sembra che avesse deciso di nominare vicesindaco Valloscura, il più deciso a non mollare che si faceva forte delle “amicizie” personali teramane. Alla Di Marco avrebbe promesso di rimettere ufficialmente in circolazione il padre sistemandolo nel CDA del Parco marino del Cerrano al posto del dimissionario Ciferni. Non sappiamo cosa avesse promesso a Nicolino Orsini e a Mancinelli (che, però,di suo ha già più di un “obbligo” nei confronti del sindaco in quanto è grazie al suo determinante aiuto in campagna elettorale che è stato eletto prima consigliere comunale e poi assessore alle Finanze). Questa è la situazione attuale.  Marini non solo ha disatteso con i fatti la sua promessa-minaccia autunnale, ma “raddoppia” il suo peso all’interno dell’esecutivo prendendosi anche le deleghe dell’ex assessore Adonide. Cichella garantirà l’undicesimo voto. Ma fino a quando? Vallescura è inesorabilmente condannato a soffrire fino alla fine perché non ha, certo, dimenticato la pessima abitudine mostrata fino a ieri da Cichella di non votare (allontanandosi) o di votare contro importanti, qualificanti e “delicati” punti all’ordine del giorno del Consiglio proposti dalla maggioranza.Gli accordi di programma e l’approvazione del bilancio – sempre che la giunta riuscirà ad elaborarlo nei termini e nelle modalità previste dalla vigente normativa – sarannoi primi importanti banchi di prova per tastare l’affidabilità dell’assessore riabilitato e la conseguente “tenuta” della risicatissima maggioranza.

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