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Il nuovo motto di Vallescura & C.

“TIREMME  ‘NNANZE!..”

Sei mesi persi tra giochi di potere, intrighi e incoerenze

Il 10 ottobre 2011 il sindaco Vallescura inondò la città con la sua “Lettera aperta ai cittadini” attirando l’attenzione dei midia locali e regionali con la trovata del suo lancio con il paracadute, pardon, con il paracadutista. Annunciò di essersi dimesso e che si concedeva i canonici 20 giorni di verifica della situazione, dopo di che, se non fossero intervenuti fatti nuovi e una diversa presa di coscienza di “tutta” la sua maggioranza, avrebbe irrevocabilmente confermato le dimissioni da sindaco. Nessuno si strappò i capelli né pianse nell’apprendere quella notizia. Anzi, ci fu un vero e proprio sospiro di sollievo generale e commenti a non finire persino su Face Book. ”Era ora – dicevanoi più “buoni” da destra e da sinistra -  finalmente, dopo tante buffonate, il sindaco ha fatto una cosa degna di rispetto e considerazione!”. I venti giorni trascorsero invano, lasciando tutti con un palmo di naso. Gaetano compì l’ennesima burla ritirando, senza spiegazioni e senza fatti nuovi, le dimissioni. In verità qualche fatto nuovo c’era stato, ma andava in direzione opposta... Il suo vice sindaco, dr. Marini sul quotidiano il Centro lanciò una sorta di ultimatum proprio al sindaco: se entro i successivi sei mesi non si fosse rimessa in carreggiata l’azione amministrativa, avrebbe lasciato la maggioranza portandosi dietro i consiglieri suoi seguaci e avrebbe fatto cadere l’amministrazione. Alcune settimane dopo, il sindaco dichiarava senza peli sulla lingua che gli assessori erano troppi e alcuni anche un po’ “fannulloni”. Così tolse i “gradi” di assessore ad Anna Paola Mazzone(sembra, su segnalazione del trio Valloscura-Di Marco-Marini), e a Gabriele Cichella (il quale, peraltro, era titolare di una delega “aria fritta”) e tentò di rimettersi al centro dell’attenzione generale  inventandosi l’assessore cittadino che avrebbe dovuto venir fuori con un bando al quale hanno risposto in pochissimi. Nominò il giovane Valleriani tessendone le doti e dicendo ai quattro venti che da allora in poi il Comune di Silvi sarebbe stato “trasparente” e avrebbe avuto il controllo e i suggerimenti di tutti i cittadini, tramite l’assessore cittadino. Forse sarà stata la…troppa trasparenza o, più ragionevolmente, l’urgenza di avere a disposizione un posto da assessore (sentiva sul suo collo il fiato di alcuni consiglieri che lo incalzavano) fatto sta che, prima ancora che Valleriani avesse potuto iniziare a capire qualcosa circa la sua funzione in giunta, il sindaco gli tolsevergognosamente e senza alcuna giustificazione i gradi di assessore per darli allo scalpitante Nicolino Orsini. Con il passare dei giorni la situazione al Comune, lungi dal migliorare, precipitava: si parlava apertamente di dissesto finanziario; la società partecipata veniva sciolta mettendo in mezzo a una strada una settantina di persone; non c’erano più i soldi neppure per garantire l’indispensabile (se si pagano gli stipendi ai dipendenti, non si possono pagare le bollette ENEL ed ENI); i lavori pubblici irrimediabilmente bloccati; si è sentito parlare,addirittura, di un intervento della Corte dei Conti per la gestione fallimentare… Insomma una vera e propria catastrofe! E cosa è successo ? Marini ha fatto finta di aver dimenticatola promessa/ultimatum a Vallescura di sei mesi fa perché non se l’é sentito di abbandonare la sua poltrona. In verità, aveva pensato di scambiarla con quella di Carlo Di Francesco, con la speranza di tirarsi fuori dalla melma in cui si dimenava la giunta. Voleva andare a presiedere il Consiglio comunale per preparare un bel piano per le future amministrative che lo avrebbero visto, senza alcun dubbio per lui, candidato sindaco o di una lista bypartizan o di una lista civica capace di raccogliere consensi sia a destra che a sinistra. Ma il giovane Di Francesco non ha abboccato e tutto è rimasto come prima con una aggravante: tre consiglieri di maggioranza, Mazzone A. Paola, Adonide e Di Febo (inizialmente erano 4 perché anche Gabriele Cichella aveva dato la sua adesione “a voce”, ma all’ultimo minuto non ha firmato il documento perché nel frattempo il sindaco lo aveva ”riconquistato” con la promessa di nominarlo assessore al “Turismo e Cultura”) comunicano di avere ricostituito il gruppo autonomo “Silvi per le libertà”, pur confermando l’adesione all’attuale maggioranza. I tre consiglieri non hanno avuto alcuna risposta. Il sindaco, anzi,è andato assicurando tutti che non ci sono problemi al Comune così come non ci sarebbero difficoltà per andare avanti: è convinto di essere riuscito a “blindare” la maggioranza al minimo indispensabile di 11 consiglieri. Dunque, di situazioni nuove ce ne sono state, ma certamente non favorevoli. In buona sostanza si può dire che le cose, rispetto all’epoca dell’ultimatum di Marini sono  indiscutibilmente peggiorate. E il vice sindaco che fa? Lascia tutto portandosi dietro amici e parenti? No, no! Il vice sindaco resta al suo posto cantando “va tutto ben, madama la marchesa (Silvi)” e, tanto per consolarsi, si fa assegnare anche la delega gestita precedentemente dal dimissionario Sergio Adonide. In questa situazione, che ha dell’inverosimile e dell’incredibile, il motto di Vallescura & C. è diventato “tiremme ‘nnanze!”,  pur nella consapevolezza che andando avanti così potranno fare solo danni, forse anche più grandi di quanti ne hanno procurato finora a Silvi!... (fc)

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