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Anche Silvi ha vissuto il suo referendum, anche a Silvi i NO sono stati più numerosi dei SI, 63% contro il 37%. Anche a Silvi si è festeggiato e pure molto, manifestazioni di gioia, atteggiamenti da stadio e c’è ancora qualcuno che non ci crede abbastanza, così continua a dire “ho vinto” e qualcun altro a gridare “hai perso”, forse per ripeterlo più a se stesso, perché poi, proprio come ogni partita di calcio, si torna a casa e si ritrovano gli stessi problemi, la stessa disperazione o la medesima spensieratezza del momento. Finora, la vittoria non ha prodotto gli effetti attesi sul governo centrale e c’era da immaginarselo.
A breve, finalmente un Consiglio Comunale affronterà il Piano Regolatore Generale. Le aspettative della popolazione sono estremamente variegate: c’è chi attende di poter costruire la sua benedetta casetta su un proprio terreno in cui è stato costretto a farci l’orto da più di vent’anni, c’è chi aspetta impaziente di speculare con progetti per invadenti, se non invasive, palazzine condominiali, c’è chi è già sui blocchi di partenza per una opposizione dura senza risparmio alcuno di critiche a difesa dell’ambiente, della collina che reputa già rovinata dalle incursioni edili del passato, c’è infine chi vuole ancora capirci qualcosa...
Si potrebbe chiamare un anno sabbatico, quello del 2015, per l’Amministrazione Comunale. Un anno in cui si è concessa un po’ di riposo o di riflessione, dato che poco è stato fatto sul territorio oltre l’ordinario amministrativo. Dopo lo scatto iniziale, tutti hanno notato un brusco rallentamento. L’opposizione è giustamente insorta e si è fatta sentire quasi trionfante, certa dell’incapacità produttiva di chi comanda, anche se si è soffermata troppo a lungo su problemi logistici secondari. L’Amministrazione ha quasi taciuto, lasciando intendere che i fatti si conteranno col tempo.
Dopo la “pausa” estiva è ripartita la macchina politica amministrativa. In effetti non si è trattato proprio di una pausa ma di una sorta di tregua tra le forze politiche presenti al Comune per non ”disturbare” più di tanto la quiete che accompagna solitamente il periodo estivo e il riposo degli ospiti della città. Ora i motori sono stati riaccesi e si stanno scaldando in vista di nuove più interessanti corse. Sono diversi i temi all’ordine del giorno: l’approvazione definitiva della Variante al PRG, la realizzazione della pista ciclabile, i tentativi di risolvere gli annosi problemi che agitano la città (Villaggio del fanciullo, completamento e riqualificazione dell’arredo urbano ecc…).
Il dialogo, la critica (quella motivata), il confronto e le proposte concrete sono il pane della democrazia. Democrazia, infatti, è sinonimo di “partecipazione” al governo della città o della nazione, nei diversi ruoli, di tutti i componenti della società, non solo dei partiti o dei “movimenti”. Gli strumenti, però per favorire una siffatta partecipazione non sono tanti né sufficienti. Lodevole, a tal proposito, l’iniziativa di creare una sorta di Consiglio di quartiere alla Piomba da parte di un gruppo di abitanti della zona. Sappiamo, però, che l’Italia – e Silvi non fa eccezione – è il Paese degli allenatori della Nazionale di calcio, dei grandi intenditori, dei tecnici di ogni specie, dei critici, dei giornalisti ecc… Quindi occhio a non farsi trasportare dalla voglia di strafare e, soprattutto, di “stradire”.
Per completare l’opera, sulla nostra spiaggia mancava solo la trovata dei matrimoni on the Beach!... Altro che Bolkestein. Qua si pensa... alla grande. Gli stabilimenti balneari, nati inizialmente come “graziose” concessioni demaniali a scopo turistico a privati cittadini per la posa di ombrelloni e piccoli punti di ristoro, negli anni hanno subito una “magica” e “automatica” trasformazione in pizzerie, ristoranti, Pub, discoteche, balere, campi da beach Volley e calcetto ecc… Adesso va di moda scopiazzare quello che avviene in altre località già da diverso tempo: i matrimoni sulla spiaggia! Ammazza oh, che fantasia! Vien da dire: “quisse nin tè manche ‘nu prubleme”?