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Giorni fa, l’Assessore Febbo dell’Amministrazione Regionale ha annunciato alle Associazioni dei balneatori l’apertura della stagione balneare al primo giugno, senza manco aspettare il Decreto del Governo centrale inerente alla “fase due”. Ovvia uscita propagandistica a cui seguiranno altri politicanti, sempre pronti ad accontentare a chiacchiere ben consci che non possono farlo con i fatti. È da dedurlo sulla scorta di dati oggettivi che rileviamo sulla fase attuale. Per il 25 aprile e il Primo maggio è già partita l’allerta per le Forze dell’Ordine di contenimento delle uscite in piena spiaggia, quindi immagino di nuovo elicotteri e droni a caccia di amatori del primo sole e di cocciuti runner, cosa che da sola dimostra l’abisso che separa la realtà dalla speranza di riapertura della spiaggia tra solo un mese.
Silvi15 compie gli anni, numerosi anni attraversati da tanti momenti lieti, di successo ed anche di entusiasmo, insieme ad altri di difficoltà legate soprattutto ad una moltitudine di problemi logistici. Mai avremmo pensato ad un dramma come quello che stiamo vivendo col Coronavirus capace di abbattere fisico e morale, di insinuarsi invisibilmente in una società non preparata a concepirlo, più che a combatterlo. Eppure “il vento soffia ancora, sussurra canzoni tra le foglie…”. Tutto si ferma ma per ripartire, magari diversi e migliorati, con la coscienza capace di prendere nota più di quello che abbiamo, che di quello che vorremmo.
Via Pascoli, alberi tagliati alla base, dall’oggi al domani, senza nessun preavviso…Erano malati, quindi pericolosi: giustificata una decisione che quantomeno rimanda ad un concetto violento circa un intervento in ambito sociale? Un albero più cresce e più si fa monumento ovunque, ancor più all’interno di una via, di un Paese. Insieme ad altri alberi poi, connotano la struttura ambientale e affettiva di una società che non sa rinunciare ad un verde che dona aria, fresco, profumo, ricordo ancestrale di una presenza indispensabile.
L’argomento è inevitabile, dal momento che Silvi si ritrova assurdamente e gravemente minacciata nel suo ambiente. Era cominciata come un inciampo burocratico, all’italiana maniera, in cui le responsabilità civili e penali rimbalzano tra gli uffici dell’Amministrazione dello Stato senza identificarne una capace di accollarsene le conseguenze. Così, un Magistrato ha rovesciato il tavolo delle incongruenze e delle incertezze e ha semplicemente applicato la Legge…
In Regione, la politica annuncia con toni trionfalistici di aver trovato in otto mesi sei milioni di euro contro l’erosione e particolarmente per un maxi-ripascimento…Già anni fa, scrivevo su questa rubrica dell’inutilità di ripascimenti e pennelli che non solo non apportano benefici duraturi, ma aggravano il quadro complessivo dell’ambiente marino attaccato da fortunali sempre più devastanti, per via del noto innalzamento delle acque marine a livello planetario quale effetto dello scioglimento dei ghiacciai.
Come non parlare del Pontile inaugurato di fronte al Circolo Nautico solo tre mesi fa e già irrimediabilmente danneggiato dalla furia del mare? Sarà ricordato come il Pontile della vergogna, dell’ennesimo spreco di soldi pubblici? Certo è, che in una costa già flagellata dall’erosione è quantomeno ingenuo pensare al successo di una cosa del genere, di una tavolozza in cui mischiare i colori grigiastri della tempesta nella convinzione di farla franca, di un attracco limitato solo all’unica imbarcazione della locale Capitaneria di Porto nei momenti di bonaccia!