Evviva! Il Vicesindaco di Silvi annuncia soddisfatto sul Centro che la ASL ha fatto riaprire i pozzi dell’acqua potabile… il 28 agosto, a fine stagione estiva, quando molti turisti sono andati via indignati ed altri non sono venuti affatto, dopo che i gestori commerciali e balneari si siano avvelenati il fegato per la rabbia di non poter lavorare al culmine del caldo, al termine di una polemica in cui per Michele Cassoni di Legambiente non ci sarebbero comunque “notizie che dimostrano il parere positivo della ASL” sulla potabilità dell’acqua che arriva a Silvi, prefiggendosi di esporre tutto alla Magistratura! In una estate passata all’insegna di un calo di presenze turistiche da record, Silvi rimane la perla “nera” della costa Adriatica: ovunque c’è lamentela, sconcerto per un’Amministrazione capace solo di esultare per la fine di un disagio, quando avviene, e non di evitarlo con scelte intelligenti prevedendone le cause, rimuovendone gli agenti provocanti. Un’Amministrazione che sopravvive sulle proprie ceneri, disorientata da un’infantile illusione di poter resistere in bilico tra la voglia di scappare prima di essere travolti dagli eventi e la bramosia di potere che, sebbene ridotto all’osso è sempre tanta, per gente povera interiormente, esule in ogni confronto pubblico. I veri pozzi che non sono mai stati chiusi sono quelli colmi di ipocrisia, di incapacità governativa, di disonestà intellettuale e di innumerevoli promesse mai mantenute. Persino la fascia protetta dei disabili viene presa in giro, illusa di un'assistenza logistica e nei trasporti, vilmente messa a tacere da telefoni “chiusi in faccia” e da altri che vigliaccamente non rispondono affatto, ma che erano molto sensibili nei momenti elettorali. Così e finalmente, i silvaroli cominciano a svegliarsi, a capire la falsa e strumentale disponibilità di certi politicanti inaffidabili, mascherati da gentili e modesti, ma che covano una sete insaziabile e paranoica di potere per soddisfare le loro patologiche ambizioni, molto lontane da ciò che meritano veramente sul piano etico e professionale. Politicanti destinati al fallimento più cocente se non capiscono una volta per tutte che nulla è mai durato e ricordato, se non concepito con eroica fede in un ideale, in un rapporto con la Cittadinanza molto al disopra dei propri interessi personali.