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periscopioUna brutta battuta d’arresto. L’Amministrazione Comunale vacilla sotto l’effetto di una dissidenza politica interna ad opera del partito d’appoggio al PD, ovvero SEL diventato a dicembre SI e successivamente MDP: una sequela di trasformazioni supersoniche per dare vita ad uno schieramento nella sinistra in contrapposizione al PD. Dal punto di vista politico, non si capisce chi ci guadagna a sinistra, dal momento che tra i due litiganti a ridere sotto i baffi sono le destre e affini. Ma rimaniamo a Silvi: i Consiglieri Del Vecchio Antonio e Pelusi Nazzaro si sono dichiarati fuori dall’Amministrazione e il Vicesindaco Partipilo Vito è in attesa di una strana riflessione che lo mantiene in bilico tra l’amministrazione e l’opposizione. Con i numeri il PD può contare ancora su una maggioranza, sebbene risicata, praticamente con un solo voto in più in Consiglio Comunale, cosa che lo espone a fatale fragilità nei due anni e mezzo che mancano alla fine del mandato. A far scoppiare gli animi è stato l’appuntamento con l’approvazione della Variante al Piano Regolatore Generale, un Consiglio furibondo e contestatissimo dalle opposizioni e dal pubblico presente. La Variante è passata chiudendo un passaggio rimasto in piedi da decenni, creando non solo dissapori e diaspora ideologica ma anche pressanti preoccupazioni tra gli ambientalisti, prevedendo la stessa il via all’edificazione di altri 20 ettari di terreni nella nostra stupenda collina. L’Amministrazione Comignani resiste quindi e cerca di rassicurare la Cittadinanza rimettendosi in moto in molti interventi sul territorio, dalla manutenzione delle strade alla creazione di nuove strutture in programma immediato. Rimangono sulla carta quelle in programma elettorale e praticamente da sempre nell’agenda politica silvarola, come la sistemazione del Fanciullo, il completamento della pista ciclabile, per le quali pendono le speranze elettorali del PD alle prossime Amministrative. Senza pensare ad opere in itinere che l’Amministrazione si è trovata ad affrontare come l’arginamento all’erosione marina con impianti rocciosi in mare aperto e quella rimasta nella fase di idea geniale, rappresentata dalla nascita di una strada facendosi donare dalle Ferrovie dello Stato un intero percorso di un binario morto. Questa opera sarebbe un autentico fiore all’occhiello che l’Amministrazione si potrebbe vantare, perseguendola con tutte le sue forze, constatandone l’epocale intervento risolutivo a livello urbanistico e della viabilità nell’asfittico e storico centro cittadino. Il condizionale comincia a farsi strada dopo gli entusiasmi iniziali, proprio per un attivismo a fasi alterne che l’Amministrazione ha vissuto e sta vivendo, facendosi insidiare da un lassismo che non solo ha allungato i termini di tappe fondamentali, ma che ha seminato scoramento in chi ha ad esso creduto. Gli ultimi avvenimenti hanno fortemente scosso l’opinione pubblica, soprattutto perché si doveva “cambiare verso” e non cedere alle solite beghe politiche, personalistiche, assurde ed autodistruttive, che sembravano chiuse nel cassetto definitivamente. (pdf)