Si potrebbe chiamare un anno sabbatico, quello del 2015, per l’Amministrazione Comunale. Un anno in cui si è concessa un po’ di riposo o di riflessione, dato che poco è stato fatto sul territorio oltre l’ordinario amministrativo. Dopo lo scatto iniziale, tutti hanno notato un brusco rallentamento. L’opposizione è giustamente insorta e si è fatta sentire quasi trionfante, certa dell’incapacità produttiva di chi comanda, anche se si è soffermata troppo a lungo su problemi logistici secondari. L’Amministrazione ha quasi taciuto, lasciando intendere che i fatti si conteranno col tempo. E’ risaputa la tattica dell’ultimo anno, in cui i cantieri aperti sono ovunque con investimenti che vanno anche oltre il potenziale delle casse, cosa onerosa ma che quasi assicura la rielezione per altri cinque anni. Il “quasi” è d’obbligo, perché i Cittadini oggi sono molto più informati del passato e partecipano con più vigore alla vita amministrativa: alla fine, sapranno contare e se l’insieme delle promesse elettorali non saranno mantenute reagiranno di conseguenza. Nell’anno corrente, si è notata una ripartenza decisa dei lavori di opere trascurate o manco iniziate, ma aldilà di ogni considerazione di parte si può fare un rendiconto obiettivo e innegabile di quanto finora realizzato e soprattutto di originale dal momento che si è messo mano a problematiche ambientali e urbanistiche bloccate da vent’anni e più. Intanto, partirei dall’impostazione etica che questa Amministrazione si è data rispetto a quella passata: Consigli Comunali in orario, discussi a norma dello statuto e con atteggiamenti di tutti i Consiglieri che richiamano alla civiltà e al buon gusto sociale (è acclarato, che tutto questo è mancato terribilmente negli ultimi dieci anni!); poi, la presenza sul territorio degli Amministratori, la loro visibilità sia esteriore che fattiva sul piano operativo. Tra le iniziative etiche spicca la scelta dei candidati scrutatori dei seggi elettorali tra i disoccupati , una misura che, benché rientri nella minima concezione di giustizia sociale, non era stata mai adottata! Rimane aberrante, che nessuno abbia nel passato pensato tanto... poco! Anche le opere pubbliche realizzate rappresentano delle svolte rapportate al tempo atteso: per la prima volta nell’arco di venti anni, abbiamo avuto Ferragosti senza scarico invasivo e umiliante di liquami fognari sulla spiaggia, che per Silvi è un bene irrinunciabile. Eppure e in merito, non sono stati fatti lavori sconvolgenti sulla rete fognaria, ma semplici ritocchi accompagnati da un’allerta severa e costante sull’ACA. Quest’anno, Silvi ha aperto gli occhi per la prima volta sulla pista ciclabile, che ha immediatamente fatto colpo sulla Cittadinanza e sui villeggianti, tanta era l’attesa! Vero che il progetto era partito dalla precedente Amministrazione, ma insomma il merito se lo becca sempre chi realizza. Queste primizie dicono tanto e consolano il futuro, constatato il passato, ma il grosso delle opere rimane ancora da iniziare e i tempi a disposizione non solo lunghi. Il Villaggio del Fanciullo, il Piano Regolatore, il Centro Lavorativo perdisabili, il completamento della pista ciclabile, le barriere soffolte marine antierosione, rimangono macigni pronti a decapitare l’attuale Amministrazione se tali rimarranno tra due anni! Speriamo che l’opposizione non si auguri questo, ma che si prepari allo sciopero della fame fino allo sfinimento se tarderanno a realizzarsi. Lottare per vincere, vale per entrambi. (pdf)