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periscopioPer completare l’opera, sulla nostra spiaggia mancava solo la trovata dei matrimoni on the Beach!... Altro che Bolkestein. Qua si pensa... alla grande. Gli stabilimenti balneari, nati inizialmente come “graziose” concessioni demaniali a scopo turistico a privati cittadini per la posa di ombrelloni e piccoli punti di ristoro, negli anni hanno subito una “magica” e “automatica” trasformazione in pizzerie, ristoranti, Pub, discoteche, balere, campi da beach Volley e calcetto ecc… Adesso va di moda scopiazzare quello che avviene in altre località già da diverso tempo: i matrimoni sulla spiaggia! Ammazza oh, che fantasia! Vien da dire: “quisse nin tè manche ‘nu prubleme”? Mentre si corre seriamente il rischio di vedere imposta dall’UE l’attuazione della direttiva Bolkestein (che prevede che le concessioni demaniali siano affidate esclusivamente mediante bando con procedura di evidenza pubblica ad ogni scadenza delle stesse abolendo tout.court il cosiddetto “diritto di insistenza” che garantiva ai concessionari il rinnovo automatico), qui si perde tempo in frivolezze da giornaletti rosa. Ma chi se ne frega che due persone vogliono sposarsi in riva al mare? Certo, se questo avviene nella spiaggia libera occorre regolamentarne la relativa autorizzazione. A mio avviso, il matrimonio, se inteso, come dovrebbe essere, il sigillo di un accertato amore tra un uomo e una donna che scelgono di promettersi amore “per sempre” nella buona e nella cattiva sorte, può essere celebrato in qualsiasi posto da un prete o dal sindaco per chi non crede o si trova in particolari situazioni personali. Tutti i posti, ovviamente quelli che hanno il requisito minimo della decenza, potrebbero essere posti buoni per sposarsi se si tratta di location che aiutano ad esprimere con sincerità e convinzione vicendevolmente l’amore e la promessa di fedeltà. Se, poi, sposarsi in altro posto anziché in Chiesa o al Comune è solo un “capriccio” a cui si vuole cedere confondendo il matrimonio con una semplice, “simpatica” o caratteristica, e temporanea amicizia contratta con una cerimonia alla presenza di parenti ed amici, allora, sempre a mio modesto avviso, siamo di fronte ad un inciucio tra il serio e il faceto che non si addice, certo, ad un matrimonio degno di tale nome.

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