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periscopioAl prossimo Consiglio Comunale verrà discusso un punto all’ordine del giorno che riferisce di una situazione a dir poco esplosiva dal punto di vista sociale: il caso Via F.lli Bandiera. Promotore dell’interrogazione è il dottor Enrico Marini, che rimarcherà l’urgenza di un doppio intervento da parte dell’Amministrazione Comunale, uno per sedare una tensione sociale forse mai ricordata a Silvi ed un altro mirato all’arresto di un fenomeno che sta divorando quella che dovrebbe essere la  proprietà pubblica silvarola. Infatti, detto fenomeno non è circoscritto a via F.lli Bandiera ma esteso ed estensibile in tante altre zone del Paese, come via Venezia, via Genova, via L. Da Vinci, zona Piomba… Naturalmente la colpa di cotanto caos urbanistico, non è dei cittadini che cercano disperatamente di difendere i propri diritti, sia da una parte che dall’altra, ma di trent’anni di assenza in merito di tutte le Amministrazioni che si sono succedute, che nulla hanno ottemperato per far sì che delle proprietà private diventassero pubbliche per via di compromessi e atti pubblici stipulati dal Comune e da costruttori. Questi ultimi infatti, rinunciavano a parte della loro proprietà per privilegi vari al momento della lottizzazione dei propri terreni. Quella “rinuncia” doveva trasformarsi in piazze, parcheggi, parchi e strade di pubblica utilità, invece è rimasta incredibilmente nel limbo, in una sorta di proprietà “in bilico” fino a quando i privati ne hanno reclamato la “restituzione” per decorsi termini amministrativi. E non è vero manco che la cosa sia passata in sordina, senza che nessuno ricordasse alle Amministrazioni passate cotanta responsabilità. Già più di venti anni fa, mi feci promotore di segnalare alla stampa ed anche direttamente alle Istituzioni il dannoso e incipiente fenomeno, segnalazione che fu raccolta e girata in Consiglio Comunale dall’allora consigliere all’opposizione Ferruccio Benvenuti, che ne fece una vibrante interrogazione.  Eppure niente di fatto, si è arrivati ai nostri giorni con molte di quelle concessioni tornate ai privati, vedasi via Leonardo Da Vinci come esempio eclatante con intere piazze rifagogitate dai condomini, con recinti e tanto di tabelle: qui non ci sono state tensioni sociali perché tutti i condomini avevano comuni interessi, invece in via F.lli Bandiera è scoppiato un disagio insopportabile perché sono tutti piccoli proprietari e sono entrati in conflitto tra loro non per colpa di una o dell’altra fazione, ma di una politica insana e lontana dagli interessi veri (e gratuiti) del Paese.