Le ultime elezioni politiche di Silvi, più che premiare i migliori hanno condannato e punito fino all’umiliazione i peggiori. Il caso eclatante, ma anche atteso e prevedibile, è quello dell’ex Sindaco  Gaetano Vallescura che ha racimolato  i miseri  374 voti per la sua candidatura alla Regione Abruzzo. Messi a confronto con i 3700 dell’ex Sindaco di Pineto Luciano Monticelli, viceversa eletto per la stessa candidatura, si evince rapidamente il rapporto di uno a dieci! La democrazia ha decretato senza pietà che il “paracadutista” precipiti non solo nella sconfitta, ma nella umiliazione popolare più devastante. Quanti si sono ostinati a ripetere che fosse furbo, un animale politico, devono prendere atto di una cantonata clamorosa, di una bastonata esemplare, resa inconfondibile a furor di popolo, senza pietà contro un ex Sindaco che ha governato il Paese  per ridurla ai minimi termini, alla guida di una poltiglia di amministratori fuori dai tempi e dalle regole etiche sancite da un minimo di amore verso Silvi, di contro armati di arroganza ed ignoranza tali da fare apparire la loro, l’amministrazione peggiore della storia di Silvi! Ben avrebbe  fatto Gaetano Vallescura a leggerci, quando pubblicavamo inequivocabili segni di umori popolari, invece ha preferito vantarsi di “non leggere i giornalini locali”, senza pensare che poi se ne sia servito per i suoi comunicati finali… Una spietata “legge del contrappasso” ad personam! Di conseguenza, la clava elettorale si è abbattuta anche sulle amministrative, facendo piazza pulita una volta per tutte delle porchette, delle ciniche promesse di lavoro, dei ruffiani malmessi, dei leccapiedi malcelati, degli assessori sceriffi, degli accordi preelettorali con ditte e costruttori  e di quant’altri abbiano concepito la politica come acquisto di beni e poteri, non come conquista di onori e servizi, cui quella sana deve mirare. Dunque, questo passaggio elettorale non ha avuto solo lo scopo di rieleggere il Consiglio Comunale, ma anche una funzione educativa, anzi rieducativa ovvero di ristabilire le regole etiche e democratiche che devono incessantemente vigilare sull’agire e sul comportamento di un’Amministrazione Pubblica. La speranza generale del popolo silvarolo è un autentico “new deal”, un nuovo corso della politica silvarola che ricostruisca un’etica lacerata da delusioni ed aspettative, che non permetta più l’isolamento dell’apparato amministrativo dal pubblico, che apra invece alla speranza di tutti verso un’assistenza ed un servizio degno di una città moderna e capace di stare vicina ai suoi Cittadini.