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periscopio
Esiste qualcosa di peggio dell’ignoranza se qualcuno non legge i giornali locali. Qualcosa che va addirittura oltre la deleteria presunzione ed arroganza di professarsi “troppo colto” per abbassarsi a tanto. Qualcosa che prende forma in una malafede posta ad estrema difesa di un proprio operato politico ed amministrativo ipocrita e teso ai propri, esclusivi interessi personali. L’allergia verso i giornali è immediata se osano raccontare la verità con il rischio che il popolo sovrano valuti quanto sia gabbato e turlupinato da chi ha votato. Ed ecco che paradossalmente i giornali locali proprio grazie a chi li odia acquisiscono valore e prestigio, aprendo, anzi spalancando gli occhi ai Cittadini sempre più numerosi che leggono e che cominciano ad attingere coraggio per dire la propria per una “communis opinio” che si avvicini il più possibile alla stima reale di uomini e fatti. Ma torniamo a loro, a quelli che si vantano di non leggere i giornali locali perché li temono, perché li porta a detestare chi scrive con la rabbia di essere scoperti, in un ballo in cui non necessitano maschere, perché essi stessi sono le maschere! Silvi ha conosciuto nell’arco di un decennio un vero exploit di editoria locale. Varie testate si sono alternate con più o meno fortuna e successo, ma tutte meritano rispetto e plauso in un Paese in cui la cultura per decenni si è solo affacciata di tanto in tanto per merito di esimi insegnanti e poeti che, peraltro, non hanno trovato l’appoggio e la stima che meritavano. Il pregio di questo risveglio decennale va a tutti quelli che hanno avvertito la necessità e la virtù di una stampa locale, ma che avrebbero avuto poche chances di riuscita se non fossero stati stimolati ulteriormente e guidati da giornalisti professionisti che hanno preso a cuore l’impresa con lo stesso intento. Dopo dieci anni, i giornali locali sopravvivono in mezzo a tante difficoltà, soprattutto economiche, ecco perché il “risveglio” va accellerato e non frenato come scelleratamente tentano certi politicanti indegni di rappresentare il Paese. Noi dei giornalini locali siamo sicuri di contribuire non solo alla cultura generale, bensì al piacere critico di esserci con la propria opinione, per partecipare al dibattito cittadino in un’agorà sempre più ampia e dignitosa di un Paese in crescita verso la propria espressione artistica ed esistenziale.