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periscopioNel Paese dove lavoro, un giorno mi si è presentato un anziano signore per un favore da concedergli: velocizzare l’iter di una richiesta per una prestazione previdenziale. Gli ho subito fatto notare che non stava facendo altro che reclamare un diritto e che io non avrei potuto esimermi dall’accontentarlo. Meravigliato, mi ha risposto che purtroppo “questo doveroso atteggiamento non è la norma”, anzi che “viviamo in una Italia in cui occorre contare e promettere per avere ascolto” e per rafforzare la sua convinzione mi ha raccontato una delle sue tante testimonianze in serbo: “Tempo fa, avevo necessità di una consulenza sanitaria e mio figlio giornalista mi consigliò un medico compiacente che si sarebbe senz’altro dato da fare per visitarmi e per ogni altro successivo intervento, in maniera del tutto gratuita. Notandomi perplesso, mi tranquillizzò confidandomi che quello era un medico politicante, al quale bastava come ricompensa un articolo ricorrente sul suo giornale locale, ove fosse messo in buona luce e magari allegandoci una bella fotografia in posa. Fatto rimane, che non si sbagliava affatto: ebbi un servizio dal quel medico perfetto, almeno sotto l’aspetto formale, con tanti affettuosi o ipocriti saluti a mio figlio, tant’è che continuai nel tempo a contattarlo e servirmene. Alcuni anni dopo, mio figlio fu chiamato a Milano per un’altra professione e il suo Giornale nominò un altro giornalista per la cronaca locale. Conclusione: fine della cuccagna, ho ricominciato a fare la fila, a pagare i tichet e a subire visite fredde e frettolose… senza più i saluti finali!” Aldilà dell’esempio, per arginare questo illecito fenomeno direi che è inutile appellarci all’etica deontologica sia professionale che civile, perché chi strumentalizza tutto pur di risolvere le sue paranoiche frustrazioni e le sue aspirazioni sconsiderate sul profitto personale, l’etica semplicemente non ce l’ha, anzi fa di tutto per mascherare la sua ipocrisia sforzandosi di apparire serio e umano. La soluzione è rimessa al popolo, alla sua crescita morale, culturale ed economica; solo esso, votando, può spezzare il circolo vizioso della corruzione, del servilismo e del ruffianismo, per innescare quello virtuoso della vera democrazia in cui caporioni saccenti che si improvvisano politici mossi dai propri interessi di carriera non hanno spazio. Una buona occasione per il popolo silvarolo è la prossima chiamata elettorale per le politiche nazionali, guardasse bene questi candidati che escono troppe volte da un’Amministrazione pubblica fallimentare sotto tutti gli aspetti ed hanno la pretesa sfacciata di riproporsi...