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periscopioGiorni fa, l’Assessore Febbo dell’Amministrazione Regionale ha annunciato alle Associazioni dei balneatori l’apertura della stagione balneare al primo giugno, senza manco aspettare il Decreto del Governo centrale inerente alla “fase due”. Ovvia uscita propagandistica a cui seguiranno altri politicanti, sempre pronti ad accontentare a chiacchiere ben consci che non possono farlo con i fatti. È da dedurlo sulla scorta di dati oggettivi che rileviamo sulla fase attuale. Per il 25 aprile e il Primo maggio è già partita l’allerta per le Forze dell’Ordine di contenimento delle uscite in piena spiaggia, quindi immagino di nuovo elicotteri e droni a caccia di amatori del primo sole e di cocciuti runner, cosa che da sola dimostra l’abisso che separa la realtà dalla speranza di riapertura della spiaggia tra solo un mese. È quasi scontato invece, che quest’anno avremo una estate che ricorderemo per sempre, sia per il trauma di un percorso abitudinario bruscamente interrotto, sia per l’eccezionalità di un mare e di una spiaggia insolita capace di far rivivere sensazioni antiche per chi ha una certa età. Dato certo è la previsione di una caduta economica epocale, generale e con effetti negativi che si protrarranno chissà per quanti altri anni. Il caldo e il bel tempo terranno a bada le conseguenti sofferenze esistenziali, rimandando al prossimo autunno lacrime e sangue. Con questa disagiante prospettiva, possiamo solo goderci la quiete prima della tempesta. Tutti al mare quindi con improbabili e fastidiose mascherine, che se diventeranno obbligatorie saranno pure odiate per la supposta inutilità in ambiente aperto e assolato, cose in cui il Covid ha scarsa probabilità di vita soprattutto con il divieto di assembramenti e di improvvisati capannelli, oltretutto possibili se si mantiene la distanza prudenziale di un metro. Il panorama sarà quello di rivedere una spiaggia silvarola d’altri tempi, credibilmente anni sessanta e per certi sicuramente seducente dal momento che il “ritorno del già noto” freudiano crea sensazioni piacevoli irresistibili. E chissà che l’assenza della massa umana non comporti anche una risposta positiva dell’ambiente marino, che già in questi giorni ha registrato una insolita acqua cristallina. Ovviamente tutta una pia illusione, il canto del cigno di chi ha vissuto realmente l’apoteosi della spiaggia silvarola nei decenni seguenti il dopoguerra. Una opportunità altrettanto unica invece per riflettere sul nostro ambiente in generale, che sopporta con pazienza quasi infinita le angherie ad esso inflitte da una umanità sempre più egoistica e invadente. Ecco, concentriamoci sul quel “quasi”…