Pista ciclabile a Silvi. Se le chiacchiere insieme a buoni propositi si tramutassero in fatti il nostro bel Paese avrebbe non solo la pista ciclabile... Purtroppo, prevale una politica arrangiaticcia pronta ad elencare le infinite difficoltà, oltre a proposte tanto belle quanto irrealizzabili come ad esempio la pista “lato mare”, ossia che fiancheggerebbe la spiaggia. Irrealizzabile, perché a mio avviso i nostri politicanti non possiedono il temperamento, il coraggio, l’ardore di superare contestazioni di una casta di imprenditori quali i titolari di stabilimenti balneari. Ultimamente, questi hanno fatto la voce grossa al Sindaco circa il loro malcontento per le dune recintate all’interno del Parco Marino.
Il Primo Cittadino si è ovviamente e subito schierato con una iniziativa a loro favore, tanto contestata dalla controparte che la pensa diversamente, quanto ritenuta non fattibile per via di una Istituzione che ne impone la valenza ambientale. Quindi se è come penso, siamo di fronte a pura demagogia. Per quanto discutibili, le dune protette sono il risultato di un provvedimento ambientale che parte da presupposti scientifici ed acclarati, soprattutto in una spiaggia antropizzata all’estremo.
Abbiamo accettato il parco, ora accettiamo le sue regole. Figuriamoci allora, se i nostri attuali politicanti saranno capaci di far fronte alle proteste vibranti dei balneatori, tanto legittime quanto contestabili per una ciclabile che sarà da loro vista col fumo gli occhi... Faranno deviazioni all’occorrenza come in via Taranto nord? Magari accontentando chi strilla più forte? Oddio, tutto può essere e personalmente sarei felice di una pista in tal guisa, ma per il momento non vedo spiragli di coraggio in giro, se non a parole, a proclami ruffianistici.
Di contro, non mancano proposte sane, intelligenti che mettono insieme umiltà e fattibilità, come quella immancabile del nostro compaesano Lucio Giardini che carta alla mano dimostra come una dignitosa pista potrebbe solcare tutto il centro di Silvi nel lungomare, mediando tra esigenza dei parcheggi, delle aiuole, e del passeggio sul viale. Lucio lo fa a suo modo, servendosi dei social ma anche contattando di persona politici e tecnici rivelando un estro in soluzioni ambientali quanto meno originali. Ma la soppressione del “terzo binario”... soppressa, ci ricorda una politica da dimenticare ma che come Araba Fenice replica se stessa, almeno finora. (pdf)