Il sottopasso che ha sostituito il passaggio a livello in pieno centro del Paese continua a far parlare di se con infinite polemiche. Appare a tutti gli effetti un’opera mal nata e con tanti interrogativi inquietanti. Mai era successa una contestazione tanto spinta da parte della Cittadinanza, sconvolta da un rimedio tanto scandaloso sotto il profilo funzionale e logistico. Eppure, pare che il peggio non finisca mai a Silvi. Monta infatti, un’altra contestazione che ha fatto saltare i nervi ad altrettanti Cittadini che imputano al semaforo cosiddetto intelligente di Santo Stefano un peggioramento del traffico e una serie di multe torchianti l’automobilista che all’ultimo secondo, preso dall’indecisione cade nell’infrazione.

Quindi l’attenzione si è spostata e la rabbia ri monta, soprattutto perché si intravede la facile soluzione che metterebbe d’accordo tutti, ovvero la sostituzione dell’odioso semaforo con un’agile rotatoria. E’ nato anche un Comitato e una pagina su FB a favore di quest’ultima che ha raggiunto in pochi giorni ampi consensi. L’Amministrazione non ha potuto tenerne conto e ha promesso la risoluzione del traffico in tempi brevi, ma non la rimozione del semaforo. Molti dubitano che ci riesca e comunque si rimane in attesa, tra una multa e l’altra…Già, tutti si chiedono come mai l’attuale Amministrazione Comunale non abbia tenuto fede a quanto promesso in campagna elettorale, ovvero l’abolizione del semaforo contestato sin dalla sua nascita. La spiegazione che ventila in Paese e sui social è che il semaforo di Santo Stefano si sta rivelando un provvidenziale strumento per aumentare le casse comunali ormai vuote. Come rinunciarci? Potrebbe apparire persino comprensibile ed etico dal momento che a pagare sarebbe chi sbaglia, ma non è così in presenza di una alternativa che è la rotatoria ritenuta fattibile persino dall’Amministrazione stessa. I maligni vedono questo semaforo come una specie di induzione all’errore che non sfugge ad una telecamera fredda ed infallibile. I moderati uniscono la tensione di un errore dell’ultimo istante allo stressante traffico che in certi orari sfiora l’insopportabile. Al di là del generale malcontento però, la scelta della permanenza del semaforo per convenienza economica rimarrebbe odiosamente cinica, se fosse vera. Speriamo di no, ma anche i sassi a Silvi ne sono convinti. (pdf)