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periscopioQuella di questa volta, sarà ricordata come l’estate dei ripascimenti…tra l’altro e che altro! Lavori in piena spiaggia, con i villeggianti spettatori loro malgrado. Lavori atti a vomitare sabbia sulla battigia presa dal fondale antistante. Uno spettacolo che a Silvi si poteva e si doveva risparmiare, al culmine di un anno amministrativo praticamente anarchico. Se qualcuno aveva deciso di sferrare un colpo di grazia alla dignità territoriale del Paese, ci è riuscito. Ma rimaniamo con i piedi…sulla sabbia: l’anno scorso, ci fu lo scandalo degli appalti per la posa in opera dei “pennelli”, quelle terribili file di rocce che spaccano Silvi in più punti del suo sud con risvolti paesaggistici orribili, mentre il mare continua a divorare le rive, incurante di questa follia umana che non ha precedenti nella storia silvarola. Sempre l’anno scorso, circa un ettaro di spiaggia in zona Grandi Alberghi fu recintato come cantiere per sondaggi che avrebbero dovuto accertare la presenza di ipotetici materiali inquinanti e contaminanti del sottosuolo sabbioso. Non si sa se sono mai avvenuti i sondaggi, fatto rimane che il cantiere è rimasto in piedi da settembre a maggio con un danno di immagine devastante per un Paese che vive di turismo. Sempre in questo ultimo anno, stampa e social si sono occupati ad oltranza di un’area a largo del mare di Silvi che dovesse servire come scarico dei fanghi provenienti dai fondali del porto di Ortona. Polemica a non finire, soprattutto per la presenza del Parco Marino, che però ha dato risultati positivi sul piano logistico evitando che Silvi diventasse discarica dei fanghi di altri Paesi. Fiumi e torrenti silvaroli hanno continuato a riversare in mare liquami e ogni tipo di schifezza proveniente da un sistema fognario traballante e dispersivo ormai non più tollerabile, nonostante proteste e denunce che normali Cittadini hanno inoltrato agli uffici preposti al controllo e all’intervento immediato. Tutto questo è storia innegabile. Insomma, un attacco ambientale inaudito e dissacrante, che va oltre ogni consentito, che sfora ampiamente ogni ragionevolezza, che lascia immaginare inquietanti mani mafiose desiderose solo di allungarsi verso appalti farlocchi, comunque milionari, ovviamente incuranti di qualsivoglia risvolto devastante conseguenziale. Dalla “terra dei fuochi” alla “sabbia dei mari”…(pdf)

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