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Gentile Direttore,
Non è mio costume scrivere ad un giornale per denunciare degli abusi, convinto che per questi ci siano le Autorità competenti; tuttavia, quando l’abuso trascende e nessuno vi pone rimedio, esso va fatto presente pubblicamente, sperando di trovare riscontro da chi di dovere. Ella sa che a Silvi esiste una ordinanza comunale che permette la libera circolazione A PASSO D’UOMO delle biciclette sul marciapiede che va da via D’Annunzio a via Garibaldi; sa anche che si possono portare liberamente a spasso gli amici cani, al guinzaglio naturalmente e con la museruola (i cani di grossa taglia) così come detta la legge in materia, e sa anche che c’è una legge che obbliga i padroni di questi amati animali di raccogliere le loro popò, che puntualmente, però, in molti casi questo non avviene. Ebbene, per quanto riguarda le bici, sia ben chiaro che non ce l’ho con i residenti o gli abitanti estivi che per necessità circolano in bici, ma non capisco perché si permetta, specie la domenica e i giorni festivi, il transito a frotte di ciclisti della domenica in completo assetto e tenuta di gara, casco e borraccia compresi, senza che alcuna autorità competente, che (sia detto per inciso) è remunerata dalla collettività, intervenga per tutelare gli inermi pedoni. Mi corre l’obbligo di rammentare che l’art. 3 del Codice della Strada definisce il “MARCIAPIEDE” AREA DESTINATA ALL’ESCLUSIVO TRANSITO DEI PEDONI, “quindi (recita il Codice della Strada) i ciclisti non vi possono transitare, perché la bicicletta che circola sul marciapiede in mezzo ai pedoni crea ovviamente una situazione di pericolosità e insicurezza della circolazione pedonale”. Proseguendo, nella disamina del Codice, tale comportamento irresponsabile “è sanzionato con una multa di 41 euro” in base all’art. 143 del Codice della Strada. Stante quanto sopra, è legittimo chiedersi: 1) È legittima l’ordinanza comunale in palese contrasto con l’art. 3 del Codice della Strada? 2) Ammesso e non concesso che sia legittima, perché, per la sicurezza e l’incolumità dei pedoni e dei ciclisti stessi (quelli locali, s’intende), non si provvede a vietare la circolazione delle bici sul marciapiede nel periodo estivo dalle ore 20,30 in poi? Nel ringraziarla, Le porgo i miei più cordiali saluti.

Pietro Assetta Proietto