Giusto un anno fa, il 22 di aprile 2017, la Giunta Comignani chiudeva anticipatamente la sua esperienza amministrativa per i fatti e le cause che tutti conosciamo. Tra 39 giorni saremo chiamati a scegliere il nuovo sindaco e la squadra che dovrà sostenerlo nella difficilissima opera di ricostruzione. Dico “ricostruzione” non a caso. Il Comune di Silvi, con la cassa perennemente in riserva, se non in deficit finanziario, si presenterà, a chi sarà eletto, in condizioni di evidente disagio sia per l’apparato burocratico/organizzativo inadeguato, sia per le condizioni generali non ideali in cui si trovano le strutture, i servizi pubblici e, in particolare la vasta rete dell’arredo urbano per lo stato pietoso di strade, piazze e giardini.
Sarà davvero dura perché è come se si dovesse ricominciare da capo dopo anni di “vacche magre” per la città!... Lo Stato, la Regione e la Provincia anziché favorire lo sviluppo sociale ed economico di Silvi hanno provveduto a chiudere i rubinetti dei finanziamenti pubblici che rappresentavano l’unica fonte di vita e di crescita, limitandosi ad “autorizzare” l’imposizione di aumenti delle tasse comunali già esistenti e ad inventarsene delle altre. Però, si sono chiesti in tanti, perché in altre città della provincia e della regione, nonostante l’identica situazione di base, le cose, alla fine, non sono andate così male come da noi? Siamo in piena campagna elettorale... ogni nostra parola rischia di essere fraintesa. Però da quello che vediamo sorge il dubbio che qualche responsabilità ce l’ha chi ha amministrato (e chi non ha fatto amministrare…) questa città negli ultimi anni. Infatti, di programmi ne sono stati presentati tanti e tutti “buoni”, ma sono rimasti, in gran parte solo sogni nel cassetto.
Oggi - chi conosce come funziona un Ente pubblico locale lo sa - le responsabilità possono essere ben individuate e classificate: la gestione del territorio e delle attività di competenza del Comune sono svolte direttamente ed esclusivamente dai dirigenti, funzionari e dipendenti comunali, sulla base dei programmi e delle pianificazioni redatte dalla Giunta e approvate dal Consiglio Comunale. Agli organi elettivi, in buona sostanza, sono rimaste solo funzioni di programmazione e di controllo. L’interrogativo da porre, per dirla papale papale, è: negli ultimi anni i due organi comunali (burocrazia e amministratori) sono stati in grado di svolgere consapevolmente, responsabilmente e professionalmente i loro compiti? Anche a questo quesito dovranno far riferimento e rispondere i candidati sindaco nel presentarsi agli elettori per prospettare serenamente ma con assoluta chiarezza e credibilità i loro programmi per l’immediato futuro, se vogliono il voto dei silvaroli.