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editoriale

…“Brilla nell’aria e pe’ li campi esulta…”. E già, l’inverno ha passato il testimone alla primavera. Ma questo inverno non lo dimenticheremo tanto facilmente: la tremenda valanga di Rigopiano; le disastrose frane che hanno creato problemi a paesi, strade e case; le migliaia di abruzzesi, della nostra provincia in particolare, che hanno subito il doppio danno, quello del terremoto e quello delle istituzioni che li hanno prima illusi con grandi promesse e poi delusi non facendo seguire i necessari provvedimenti per rendere di nuovo agibili edifici pubblici, infrastrutture, case e aziende… Gli è che la nostra martoriata Italia, così come la nostra regione Abruzzo, stanno pagando a caro prezzo scelte politiche sbagliate e l’imperdonabile disinvoltura con cui è stata stravoltala gerarchia dei valori. Anziché dedicarsi alla ricerca di soluzioni concrete ai problemi dei cittadini, i politici di governo e di opposizione preferiscono dare sfogo su tutte le TV, sui giornali e sul Web al loro irriverente bla-bla-bla su referendum, legge elettorale, sulla opportunità e priorità di salvare le banche, sulla lotta fratricida all’interno degli stessi partiti e movimenti, sulle elezioni anticipate ecc…
I veri problemi, invece, sono stati messi da parte: disoccupazione; disagi giovanili; soglia della povertà che tocca un numero sempre più incredibile di famiglie; il “disordine pubblico” aggravato dal comportamento di alcuni giudici che rimettono in libertà i delinquenti (smascherati e catturati a rischio della loro vita dalle forze dell’ordine ridotte negli organici e malpagate) e mandano sotto processo cittadini “costretti” a difendere da soli se stessi, le loro famiglie e i loro beni… Ma davvero i nostri politici pensano che tale comportamento sia adeguato al ruolo a cui sono stati eletti e per il quale sono lautamente strapagati? Ma sono proprio convinti che limitandosi a cavalcare le tantissime proteste che si alzano in ogni angolo del Paese, senza fare alcunché di concreto, prenderanno in futuro i voti degli italiani? E come pensano di scrollarsi di dosso la gravissima responsabilità, se le cose non cambieranno, di trasformare noi e, soprattutto, i nostri figli e nipoti in un esercito di delusi, disoccupati, affamati, disperati e depressi?...