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editoriale

È di questi giorni la notizia che il movimento civico “Silvi Bellissima” che fa capo a Michele Cassone, consigliere comunale di opposizione, ha chiuso la sua sede di via Garibaldi... Una notizia che, forse, è motivo di soddisfazione per alcuni appartenenti agli altri gruppi e movimenti politici che sperano di occupare gli spazi eventualmente da esso lasciati liberi. Se così fosse, dovremo ammettere che il festival della pochezza mentale, ancor prima che politica, continua nella nostra città dove, purtroppo, le bieche ragioni di convenienza partitica hanno il sopravvento sulla intelligenza, sui più elementari principi di democrazia e sulla importanza del confronto tra i diversi modi di concepire la società e la politica attiva. È stato reso noto che a causare la chiusura del laboratorio politico creato da Cassone, in occasione delle ultime elezioni amministrative, non sono stati motivi di carattere politico ma esclusivamente di carattere economico: il pagamento dell’affitto del locale era diventato pesante per chi ogni mese lo doveva effettuare! È davvero incredibile come possano accadere oggi certi fatti in un mondo in cui tutti ci sciacquiamo la bocca con le parole “moralità”, “libertà”, “partecipazione”, “democrazia” ecc...! Badate bene, queste considerazioni non valgono solo per “Silvi Bellissima” che ha chiuso, ma per tutte le realtà politiche, sociali e associazioni culturali alle quali, senza mezzi termini, è tolta la possibilità di sopravvivenza. Cosa hanno da dire, a questo proposito, i “moralisti” che sono contro il finanziamento (quello giusto e controllato) dei partiti e dei movimenti politici? Come e con quali risorse chi si impegna in politica, nella cultura e nella società dovrebbe assicurare la sopravvivenza e lo svolgimento regolare delle attività delle organizzazioni o associazioni a cui fa riferimento? Questo è anche il caso della nostra associazione e di questo giornale che da 11 anni si regge a galla, praticamente, solo grazie ai sacrifici economici di chi, da semplice “volontario” e senza scopi economici o politici, si dedica alla sua edizione. Nonostante le continue sollecitazioni, si contano sulle dita di una sola mano quelli che, una tantum, mettono in palio qualcosina di loro per la gestione di un servizio che è di tutti e della città. Non solo, ma devo anche comunicare che a dare il loro, apprezzatissimo ancorché modesto, contributo non sono quelli che notoriamente dispongono di molti soldi, ma persone per le quali 20 o 50 euro all’anno sono un sacrificio importante! Ma a parlare, criticare, giudicare e a rivendicare servizi gratuiti alla collettività sono tanti, tantissimi. Ci auguriamo che questa vicenda sia, per gli amministratori comunali, per le forze di maggioranza, per i gruppi di opposizione e per tutti i cittadini, occasione per riflettere e per trovare una strada comune da percorrere insieme se davvero si vogliono raggiungere obiettivi importanti non solo per i partiti e i gruppi politici ma per tutta la città.