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editoriale

In questi giorni stiamo sperimentando quanto sia fragile e vulnerabile l’uomo. Basta una particella di dimensioni submicroscopiche, un virus, per farci scendere dall’albero delle illusioni e della mania di grandezza e ricordarci che siamo solo delle creature deboli e incapaci di resistere persino a un semplice virus. Oggi ci stiamo rendendo conto che, nonostante le scoperte, le conquiste e le grandi risorse ci troviamo ancora come mille e più anni fa, quando un “virus” qualsiasi compariva all’improvviso e si intrometteva negli organismi umani con grande facilità soggiogando migliaia e migliaia di persone, molte delle quali non resistevano e morivano. Allora si creavano i “lazzaretti”, zone di isolamento per gli infetti. Oggi la situazione, nonostante l’enorme progresso in tutti i campi della scienza, è cambiato di poco: caserme , altri edifici pubblici da tempo abbandonati e tendopoli da terremotati stanno prendendo il posto dei lazzaretti, ma il quadro è sempre quello, con medici, operatori sanitari e uomini della protezione civile eroi che cercano di salvare tutto il salvabile rischiando, con lucida consapevolezza, la loro vita. Tutto questo perché i capi del mondo e delle nazioni hanno pensato soprattutto a investire le loro risorse per creare grandi economie, che hanno favorito la discriminazione fra i pochi ricchi e gli innumerevoli poveri, e a costruire armi letali per riempire i loro arsenali nucleari o, magari, per venderle agli altri. Hanno investito in tutto, tranne che nella sanità: gli ospedali, quelli mantenuti in vita, sono insufficienti ad assicurare la normale e tempestiva assistenza ai cittadini, dove per avere un letto disponibile o per fare un semplice esame specialistico occorre attendere mesi e mesi. Speriamo proprio, e preghiamo per questo il buon Dio, che la macchia delle infezioni da corona virus non si allarghi più di tanto e che, soprattutto, si giunga presto a produrre un efficace vaccino. Tutto questo accade proprio mentre qui a Silvi sembra che il vento soffi, una volta tanto, nel verso giusto: il rifacimento dell’asfalto dell’intero tratto compreso nella SS16, l’avvio della sistemazione definitiva dell’ex Villaggio del Fanciullo, l’adeguamento del sottopasso Marcelli, la variante ANAS alla SS. 16… Facciamone un motivo di consolazione e di soddisfazione, senza allentare l’attenzione per evitare l’arrivo a Silvi dell’odiato virus e tenendoci, comunque, pronti in caso di all’erta, senza fare ingiustificati allarmismi, mantenendo la calma, non a caso definita la virtù dei forti.

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