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Campagna elettorale sottotono? C’è chi se ne lamenta. Non c’è dubbio che le cose sono cambiate rispetto a qualche anno fa, quando esistevano ancora i partiti e gli “impegnati” in politica si davano tantissimo da fare per far conoscere i loro programmi e i loro candidati. Sarà che la vicenda nazionale prende tutti noi, in diversa maniera e misura, destando preoccupazioni in alcuni e inorgogliendo altri, sicché rimane poco spazio per i fatti di casa nostra. Tant’é. Ma se non si registrano i consueti accapigliamenti, le polemiche, le battaglie quartiere per quartiere e casa per casa, non si può dire che ci sia disinteresse. La gente con discrezione osserva, legge, chatta, ascolta aspettando i botti finali che, certamente, non mancheranno. Tante le facce nuove, alcune di persone non… nuove di età. Ma questo non è un male, anzi. L’esperienza umana aiuta molto i contatti tra i contendenti e tra gli stessi membri di una coalizione. La storia insegna, infatti, che la cosa più difficile per chi si cimenta in politica, soprattutto quella comunale, non è tanto vincere le elezioni, ma dare senso e finalizzazione al successo elettorale sia per quanto riguarda l’attuazione del programma presentato agli elettori, sia per quanto riguarda il superamento di possibili divergenze all’interno dello stesso gruppo. La difficoltà di gestire persone di diversa cultura e di diverso modo di vedere le cose (aggiungerei anche portatori di interessi diversi…) nell’amministrare il Comune, da sempre, è stata una bella patata bollente per chi si è trovato a governare. In tal senso la quiete, nel nostro caso “prima” della tempesta, non è, alla fin fine, da interpretare negativamente sotto ogni profilo. Resta l’incertezza per quello che potrà accadere una volta formata la nuova maggioranza. Perché, questo è l’unico, reale e inconfutabile punctum dolens dell’intera questione. Silvi si trova in una situazione di evidente crisi. Crisi finanziaria soprattutto dovuta ai mancati introiti, ma non soltanto. L’arredo della città che si trova in un degrado che ricorda i tempi più bui (e ve ne sono stati) della nostra storia. I problemi gravi e numerosi connessi con le povertà e i problemi sociali di tantissime famiglie ai quali si aggiunge la piaga della disoccupazione giovanile. Il turismo anch’esso ai minimi storici della pur gloriosa tradizione silvarola… Insomma l’avvio e il cammino per la futura amministrazione comunale non sarà agevole e avrà bisogno, per questo, dell’aiuto e della comprensione di tutti: partiti, movimenti civici, eletti e cittadini. Questa preoccupazione non interpretatela come un voler mettere le mani avanti per poi dire “io ve l’avevo detto”. È solo dire pane al pane e vino al vino, indipendentemente da chi sarà, a fine giugno, il fornaio e il cantiniere…
Franco Costantini

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