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Categoria: Personaggi
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La Madonna dello Splendore
IL MIRACOLO DI BRUNA MAZZITTI
La chiesetta dell’ex cimitero testimonia l’antico culto

05-bruna-MazzittiL’ultima testimonianza relativa al culto della Madonna dello Splendore è datata 22 aprile 2016. Quel giorno la signora Bruna Mazzitti, moglie di Marino Valentini, ebbe a rilasciarmi una memoria controfirmata all’interno della quale scrisse: «Ero a Silvi paese, ed era l’ultimo giorno della raccolta delle olive. Mancavano tre alberi da raccogliere e l’operaio che di solito chiamavamo quel giorno sarebbe arrivato all’una. Nell’attesa, decisi di andare a far visita alla chiesetta. Mentre andavo, però, trovai un albero di traverso che mi impediva il passaggio; dopo averci pensato un po’ feci ritorno alla spiaggia ma all’improvviso il tempo cambiò e un vero e proprio uragano di una forza impressionante sradicò tutti gli alberi piantumati intorno alla chiesetta. Ecco, se avessi avuto il coraggio di andare alla chiesetta nonostante l’ostacolo dell’albero, per me sarebbe giunta sicuramente la morte». La casa della signora Bruna era posta nelle immediate vicinanze della chiesetta, dove possedeva una porzione di terreno destinata alla coltivazione dell’olivo: quando vi si recava, ha ricordato la signora Bruna, portava con sé una bottiglia d’acqua «salutare» ricavata dalla fontana del Santuario della Madonna. La dichiarazione scritta della signora Bruna, nativa del paese ma dal ‘59 trasferitasi a Giulianova insieme al marito, meccanico specializzato per la casa automobilistica O.M. che aprì una delle prime officine in viale Orsini, è ora inclusa nel faldone delle «testimonianze» relative ai Miracoli (o Grazie) della Madonna dello Splendore. Il ricordo e la conseguente gioia di quel giorno, dello scampato pericolo mortale per l’intercessione della Madonna, sono ora nero su bianco: «Non so se sono miracoli o grazie, fatalità o destino – scrisse Bruna, da sempre votata al culto – ma io sono una donna di fede, prego tanto la Madonna e credo fermamente che Lei mi vuole bene».  Appurato storicamente dell’importanza del culto a Silvi nella sequela dei dati storici, anche il Catasto Onciario del 1732 riporta la «Venerabile Chiesa Madonna dello Splendore» inclusa nel censo degli ecclesiali e pie congregazioni della nostra città in quel periodo. Nello stesso punto in cui sorge adesso la chiesetta, il Catasto riporta il possedimento di un «orticino per comodo dell’eremita» e un tomolo di terreno adibito a vigna in contrada Stagliano - curato da Giuseppe De Pompeis e Cetteo Malgieri – per una rendita annua pari a sette carlini. La lettera della signora Bruna assume valenza specifica nel contesto scientifico-religioso, nell’anno in cui sia a Silvi sia a Giulianova i festeggiamenti saltati non hanno impedito ai fedeli di pregare e rinnovare il senso del perdono alla Mamma Celeste, nella consapevolezza della sua imperitura assistenza in ogni attimo della nostra esistenza.