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RICORDO DELL’AVV. ROCCO DI BIASE

10-Rocco-Di-BiaseIl 25 settembre scorso è morto l’avv. Rocco Di Biase, per tutti il “Maresciallo Di Biase”. Se ne è andato in punta di piedi, com’era sua abitudine. Senza clamore. Solo con l’affetto della sua famiglia, ha concluso la sua esistenza tra le braccia del figlio Michele… Un uomo di una dirittura morale eccezionale che ha condotto la sua lunga vita tenendo in mente e custodendo sempre nel suo grande cuore gli ideali per i quali ha dato tutto se stesso senza risparmiarsi mai: la famiglia, la Patria e l’Arma dei Carabinieri alla quale è stato sempre orgogliosamente legato. Chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo ne ha potuto apprezzare la grande umanità, il senso forte del dovere, che andava ben oltre gli obblighi che la sua delicata professione gli imponeva. Aveva una incredibile capacità di entrare, con il suo grande sorriso e la sua affabilità, dentro le situazioni, anche le più scabrose, di uomini, donne, di giovani e, persino, di famiglie in crisi, per portare coraggio, conforto e offrire la sua disponibilità per dare soluzioni ai loro problemi. Silvi alla fine degli anni ’60 era una realtà che stava crescendo a vista d’occhio. Stava uscendo dalla condizione di paesello per entrare a far parte delle nuove realtà emergenti in Abruzzo. La buona visibilità che la nostra città si era conquistata in Italia e in alcune nazioni dell’Europa in tanti anni di turismo “famigliare”, si stava trasformando in qualcosa di più importante. Le strutture ricettive turistiche, anche di notevole dimensioni, stavano nascendo come funghi fino a fare di Silvi la località balneare con il maggior numero di posti letto d’Abruzzo in assoluto!
E già, all’orizzonte, si intravvedevano le prime grandi lottizzazioni della zona sud che, nei successivi anni ’70, avrebbero favorito la costruzione di grandi condomìni con migliaia di appartamenti, perlopiù “mini”, in gran parte seconde case di amanti della nostra spiaggia. Si sa, che dove c’è aria di business, immancabilmente, hanno terreno fertile gli affaristi, gli arrivisti e quelli che cercano di arricchirsi con il malaffare. In quella Silvi in fermento e in forte crescita, il 19 giugno 1967 fu inviato Rocco Di Biase, giovane maresciallo dei carabinieri, che si era già distinto in importanti operazioni di prevenzione dei crimini. Nel giro di 24 ore dovette abbandonare la tranquilla Sulmona, dove comandava la locale stazione dei carabinieri, per svolgere il nuovo impegnativo incarico. Lasciò moglie e figli nella città di Ovidio, in attesa di trovare una decente sistemazione alla famiglia qui a Silvi. Gli furono assegnati due mitici “collaboratori” come Di Biase soleva chiamare i suoi sottoposti: l’appuntato Carlo Acquaviva e il carabiniere Vincenzo Vito, con i quali ha condiviso diversi anni di duro lavoro: non si contano i giorni in cui ognuno dei tre era in servizio h/24. Di questo sono personalmente testimone perché da giovane cronista del quotidiano romano il Tempo avevo continui contatti con quei magnifici “tre moschettieri”.
Per vent’anni Rocco Di Biase ha comandato la stazione dei carabinieri di via Arrigo Rossi, situata in un villino a fianco dell’hotel Silvi. Vent’anni di lavoro svolto con la discrezione che la delicata funzione da lui svolta richiedeva. Vent’anni di amore per Silvi diventata la “sua” città e quella della sua famiglia che qui ha piantato solide radici. La sua tenacia e la sua costante aspirazione a migliorare le sue conoscenze lo portarono prima a diplomarsi, poi a conseguire brillantemente la laurea in giurisprudenza e, infine, a superare l’esame di avvocato, professione che ha svolto con successo per circa trent’anni dopo il suo pensionamento dall’Arma. Ciao “maresciallo”, paterno amico e consigliere prezioso e grazie per tutto quello che hai fatto per questa città e i suoi cittadini. Grazie anche per l’affettuosa lettera che mi hai inviato, in segno di amicizia e stima, il 19 giugno del 2014, esattamente 47 dopo anni la tua venuta a Silvi!... Alla moglie Luisa, ai figli Rosanna e “Michelino” ai nipoti Ylenia, Isabella, Carolina e Maria Luisa, a Elena e Luigi esprimo la partecipazione al loro lutto a nome mio personale e di SILVI 15, giornale che dal 1969 è stato seguito con ammirazione e simpatia dall’amico Rocco Di Biase.

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